Lasciamo perdere le iniziative sul versante italiano, dove tecnologie come il “digitale terrestre” vengono spacciate per futuristiche e svendute per innovazione. Il futuro della comunicazione è l’interazione, la conversazione e la possibilità di poter produrre contenuti e immetterli in rete.
Più veloci dei governanti italiani sono i produttori di apparecchi televisivi che ormai permettono, anche i modelli più economici, di potersi collegare e ricevere YouTube e altri grossi operatori in campo foto e video come Vimeo oppure Flickr.
In questa direzione YouTube ha annunciato canali a pagamento specializzati come le reti tematiche satellitari, che al motto di “broadcast yourself”, includeranno anche le migliori produzioni di utenti comuni e che saranno resi partecipi di una parte dell’utile generato. Questi profitti potrebbero creare nuove professionalità e aziende.
Il servizio inizialmente prevederà un massimo di 50 canali di YouTube, e abbonamenti a ogni canale a partire a 1,99 dollari al mese.
I tempi sono maturi per innovare e lasciarci alle spalle il vecchio concetto di televisione a senso unico ad opera di monopolisti che creano i bisogni e influiscono con le scelte politiche. I nuovi monopolisti, forse, concederanno la libertà in cambio di piccola spesa che nei loro fatturati diventano una grande opportunità di business globale.
(fonte: mashable.com )