“Il marchio del nostro tempo è la reazione contro i modelli imposti”, diceva Marshall McLuhan. Mi chiedo cosa avrebbe detto vedendo Internet e tutte le tecnologie sviluppate attorno a esso, visto che sosteneva: “La stampa è la tecnologia dell’individualismo”. I social network, i Blog e i canali YouTube sono il trionfo della comunicazione personale, disintermediata e diretta. Le persone cercano l’informazione e l’intrattenimento senza le rigide gabbie di una comunicazione professionale ora percepita come ingannevole.
Oggi c’è un concetto nuovo e una conseguente ricerca in fatto di autenticità, verità e credibilità. Le persone non si fidano degli estremi, ovvero gli editori altisonanti o di chi strilla in continuazione senza fornire prove a supporto delle sue tesi.
Ora siamo alla ricerca della persona autentica. Un altro genere di illusione, perché essere autentici non significa fare quello che ci pare, o dire tutto quello che ci passa per la testa. Essere autentici significa mantenere gli impegni, essere coerenti con la strada che abbiamo deciso di percorrere.
Più di quanto succedeva in passato, ci appare autentico chi mostra le sue vulnerabilità. Chi è in grado di manifestare le sue debolezze e di prendersi la responsabilità degli errori. Chi si mostra sotto una cattiva luce, evidenziando i difetti. Chi racconta una verità scomoda che tutti conoscono e che nessuno vuole ammettere. Oggi funziona di più un video fatto da un ragazzino nella sua cameretta di una produzione cinematografica professionale. Quando cerchi di apparire perfetto subisci la diffidenza di chi ti guarda. Quando gli altri vedono i tuoi difetti, i tuoi errori o quanto sei impacciato aumenta l’empatia e, di conseguenza, la credibilità.
“Il primo effetto della tecnologia è stato l’ansia. Quello attuale sembra sia la noia. Siamo inizialmente passati per le tre fasi – allarme, resistenza, spossatezza – che si verificano in ogni malattia e in genere di fronte a ogni situazione critica, individuale o collettiva”. McLuhan non avendo mai visto uno smartphone e il suo complesso sistema di notifiche rivolte al proprietario avrebbe dato un nuovo significato a questa sua frase: “Il prezzo dell’eterna vigilanza è l’indifferenza”. Perché oggi abbiamo potenzialmente un controllo totale delle informazioni che cerchiamo e che ci riguardano, tuttavia l’unico vero effetto che sortiscono è una grandissima indifferenza. L’unico momento in cui non siamo indifferenti è quando parlano di noi, di chi potremmo essere o di cosa potrebbe capitarci. Nella vulnerabilità degli altri vediamo noi stessi, le nostre paure e ciò che abbiamo paura ad ammettere.
Sono d’accordo. Non sottovaluterei anche ciò che è reso semplice artificiosamente. La maggior parte della comunicazione politica di successo degli ultimi tempi si basa su una semplificazione fin troppo banale ma che utilizza le più astute strategie di MKTG.
Il comunicatore efficace legge attentamente le aspettative del pubblico a cui si rivolge ;)
Perciò vince!! ;))
Ciao Riccardo, questo post mi ha rincuorato. Ultimamente sto facendo dei live streaming su Instagram, e mi rendo conto che lo sfondo non è perfetto, per ora è l’unico luogo dove posso tenerli. Possibile un giorno troverò l’alternariva.
I tuoi sono post che fanno riflettere e rincuorano allo stesso tempo.
Saluti,
Marina
Grazie a te Marina!
Ti prego, continua: mi stavo appassionando! :D
Scrittura come sempre attraente, densa e istruttiva. Grazie!
Non mi fermo amica, prossimamente sempre su questo Blog :D
Questo è uno degli articoli più autentici che mi è capitato di leggere. Grazie.
Sono io a ringraziare te Danilo!
Era un po’ che non tornavo sul blog. Belle perle di contenuto: da SEO mi piace vedere che il contenuto può vincere :)
Grazie Giulio!
Penso che la ricerca dell’autenticita’ mostrandosi vulnerabili sia soltanto un modo per persuadere gli altri, con ciò che comunemente definiamo autenticità non credo abbia niente a che fare.
Mantenere un impegno è molto più difficile.