Tutto mi aspettavo, trane che Peta, l’organizzazione per i diritti degli animali, utilizzasse una delle leve più classiche come il sesso per la propria comunicazione. Infatti per promuovere la sua campagna per sensibilizzare la popolazione sul veganismo, la filosofia di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali (per alimentazione, abbigliamento, spettacolo, ecc.), hanno utilizzato video virali a raccontando storie incentrate sul benessere sessuale. Premio di chi compie questa scelta.
L’organizzazione animalista si è affidata alla agenzia creativa di Londra Fallon (nomen omen), In uno dei video si vedono animali (logicamente vegani) capaci di prestazioni sessuali straordinarie. Questo video invia un messaggio forte, i vegani hanno una vita sessuale molto attiva e mette in evidenza il motto “Do it like they do. Go vegan!” (Fai come loro, diventa vegano).
Solo un anno fa Peta ha sospeso una criticata campagna in cui si vede una ragazza ferita a causa dell’intensa attività sessuale del compagno vegano, i rimandi indiretti alla violenza sulle donne hanno fatto indignare in molti costringendo l’organizzazione a ritirare i contratti di diffusione.
Sesso e pubblicità è un tandem molto utilizzato, questa ultima campagna di Peta ha già attirato l’attenzione dei media. Naturalmente questo tipo di rimandi sessuali è molto pericolosa e rischia di diventare controproducente e va usata con molta accortezza per non ferire la sensibilità di una larga fetta della popolazione.
I due video a me hanno convinto e voi?
tutto puo’ essere arte, senza taboo, nel rispetto della sensibilità e con il buon gusto. tutto questo non è “scandalosamente censurabile” ma semplicemente “stonato” come uno strumento da accordare e direi di cattivo gusto, come un vestito con dei colori abbinati male.