La mia vita è cambiata da quando ho eliminato il superfluo. Non parlo dei soprammobili in casa (anche se ho eliminato pure quelli) o delle spese inutili (su questo ci sto ancora lavorando), ma del tempo. Il tempo è più ingombrante, oneroso e vincolante degli oggetti e dei soldi. Ho scoperto che non saper gestire il proprio tempo significa rovinarsi la vita.
Per lavoro incontro imprenditori e manager che fanno una narrazione del tempo come se fosse un segno del loro status. Mi è capitato spesso di ascoltare affermazioni del tipo: “Sono talmente occupato che non so dove girarmi”. Lo dicono con le migliori intenzioni, per loro occupare il tempo è un segno di successo. Dimostrano a loro stessi e agli altri che ce l’hanno fatta.
Li ho ammirati anni fa, ho pensato anche io che quello fosse il segno della loro affermazione, poi ho conosciuto chi il successo l’ha avuto davvero e ho notato che ha tanto tempo a disposizione. Chi ha ottenuto grandi risultati sa amministrare il tempo e le proprie risorse, conosce il valore di ogni singolo minuto, sa gestire le priorità e sa liberarsi di condizioni svantaggiose. Tratta il tempo come una risorsa rara, preziosa e irripetibile.
Ho imparato in questi anni che liberare tempo genera in me due condizioni davvero rilevanti. Le riassumerei nel modo seguente:
- Il tempo è un investimento
Se hai un obiettivo a medio-lungo termine il tempo è il tuo maggiore vantaggio competitivo. Puoi creare condizioni straordinarie se lavori 30 minuti al giorno per 5 anni a un progetto: un investimento irrisorio dal punto di vista degli effetti (e dell’impegno) se visto a un mese di distanza, ma dirompente se visto a lungo termine. Se ogni giorno risparmi pochi euro e li metti in una scatola, dopo un mese otterrai un piccolo beneficio, dopo 5 anni un grande risultato. La stessa cosa vale con la preparazione fisica, intellettuale, relazionale o con la costruzione del tuo Brand personale: in un mese non ottieni nulla, in 5 anni fai la differenza. - Il tempo condiziona il ragionamento
Quando non sono in giro per consulenze, eventi o a fare formazione lavoro solo di mattina, non do a nessuno il permesso di occupare il mio tempo pomeridiano. Esco dall’ufficio e mi dedico ad attività rilassanti che non hanno nulla a che vedere con il lavoro. Ho scoperto che liberarmi pomeriggio e sera da pensieri lavorativi mi dà nuovo entusiasmo, slancio e creatività nella mia professione.
C’è chi ha detto che “se sai tutto di marketing non sai nulla di marketing”. Ho verificato che questo corrisponde al vero: bisogna liberare spazio nel cervello per occuparlo con l’energia di una serena riflessione. Non riesco a essere creativo se ho i minuti contati e sono sottoposto a pressione. Ammiro chi ci riesce.
Non è facile dire di no a inviti, pranzi e cene, videochiamate, riunioni, progetti, richieste di opinioni e consigli, eventi e presentazioni. Una volta accettavo tutto, ora dico di no a ciò che non mi restituisce il valore del tempo speso. Tuttavia, bisogna avere rispetto non solo del proprio tempo, ma anche di quello altrui. Se qualcuno mi parla o mi scrive rispondo sempre (sia in pubblico che in privato), perché il valore del mio tempo non è superiore a quello di chi mi contatta o mi commenta.
Fare chiarezza con sé stessi è fondamentale. Se vogliamo essere davvero padroni della nostra agenda, dobbiamo avere il coraggio di dire di no a chi tenta di dare priorità al suo tempo rispetto al nostro, eliminando tutto ciò che è superfluo e sostituendolo con tempo di qualità.
David Allen, autore della famosa guida alla produttività Getting Things Done, ha detto che “non hai bisogno di tempo per avere una buona idea. Hai bisogno di spazio. E non si può pensare in modo appropriato se non si ha spazio nella testa. Non serve tempo per avere un’idea innovativa o per prendere una decisione, ma se non si dispone di spazio a livello psichico queste cose non dico che siano impossibili, ma senz’altro non saranno ottimali”.
Il tempo è il tuo spazio vitale.
Condivido a piene mani … e forse il tempo dall’esistenza di un homo sapiens è stato sempre una variabile per ottenere successo in un azione, una attività in piano.
Adesso post Covid time, aggiungerei per un manager all’ottimizzazione del tempo nonché saper delegare un altro valore emerso nei tempi del post Covid. Rapportare tutto a chi, come è quando lo comunichi nella filiera delle risorse umane affidate al manager o di un team leader protempora. Lei Dr Scandellari lo sa fare molto bene ed altrettanto come maestri di orchestra dovrebbero farlo tanti ottimi Manager a cui peró sfugge la terza variabile per decretare il successo del progetto a cui sono stati delegati. Poi quando il progetto si sfascia….. le cause vengono afdossate ad altri.
Grazie per la fiducia amico mio!
Caro Riccardo, ti cito “Se vogliamo essere davvero padroni della nostra agenda, dobbiamo avere il coraggio di dire di no a chi tenta di dare priorità al suo tempo rispetto al nostro,”.
Questa frase resterà stampata nella mia testa. Il tempo ha un valore immenso per tutti ma per alcuni il proprio ha più valore di quello degli altri.
Il tempo è un valore, come fosse denaro. Non regaliamo soldi in giro, non vedo perché dovremmo farlo col nostro tempo
C’è molto da imparare da questo post.
Grazie Giuseppe!
Grazie Riccardo concordo pienamente con tutto il contenuto del tuo articolo.
Il tempo ha valore nel momento presente, ma ha ancora più valore in prospettiva se consideriamo che per noi esseri umani è l’unica risorsa che con il “trascorrere del tempo della vita” diminuisce, non si può accumulare.
ehh purtroppo è così!
Illuminante riflessione…”bisogna liberare spazio nel cervello per occuparlo con l’energia di una serena riflessione. Non riesco a essere creativo se ho i minuti contati e sono sottoposto a pressione.”
Per me, che sono sempre sotto pressione, è necessario un ragionamento.
Mille grazie!
Per fortuna l’ho capito in tempo , e ti accorgi che la scelta è quella giusta quando gli altri cominciano a dirti ” beato te”
Grazie Skande per il tempo che dedichi a queste pillole , l’augurio che facciano bene a molti .
Devi mettere ordine nelle tue priorità e aumentare lo spazio vitale
Alla condizione 2, quella del lavorare solo di mattina, ci sono arrivata anch’io dopo tanti piani di giornate intere ideali solo nella mente ma falliti miseramente in pratica, convinta di fare 10 e arrivando a fare non più di 1. Un segno di successo? Quando mai! Al contrario ti lascia il retrogusto amaro di non aver concluso un tubo nella giornata.
Credo che quel dire “non ho tempo” vada tanto a braccetto con l’incertezza del futuro, che ti mette la frenesia del fare e farlo in fretta. Ma è più paura che padronanza, e ormai si vede.
La frase invece da sottolineare è quella intorno “all’energia di una serena riflessione”, non nel senso di caricarsi di nuovi metodi, ma piuttosto di creare spazio alla vita.
Questo mi ricorda quella canzone di Lenny Kravitz – Where are we running? Gli affanni moderni a cui non vorrei mai appartenere.
Condivido tutto, anche Lenny Kravitz
Bell’articolo! Utile e capita al momento giusto, spiega quello che mi sta succedendo che cerco di insegnare agli altri. Questo articolo quindi serve ad aiutare tutti e soprattutto chi ancora tratta il tempo in modo superficiale.
L’ho appena condiviso con una persona che sto aiutando, grazie Riccardo e complimenti
Grazie Orlando, davvero gentile!
Grazie Riccardo per questa riflessione, come sempre tu metti la persona al centro di ogni ragionamento. Ti apprezzo tantissimo per questo, in un mondo dove si pensa solo a correre, a produrre, a consumare le tue riflessioni sono boccate di aria pura. Concordo con ogni singola parola e ti ringrazio per il rispetto che ogni volta dimostri per emozioni e sentimenti.
Grazie a te, amica mia!
Sempre semplice, chiaro, illuminante
Grazie Fabio!