Lo stile, in un’epoca in cui tutti comunichiamo attraverso immagini, parole e grafici, determina chi siamo e il senso di appartenenza a una categoria nella quale possiamo riconoscerci. Lo stile è ciò che unisce a te chi ha la tua stessa visione e sposa i tuoi stessi valori. Lo stile è sapere cosa piace al tuo pubblico prima di impegnarsi a realizzarlo.
Avere stile ha qualcosa di magico, è una forma di leadership, poiché indica, a chi ti vede, la tua direzione e, in base a questo, si unirà o se ne andrà nauseato.
Lord Chesterfield affermava che “lo stile è la veste del pensiero; e un pensiero ben vestito, come un uomo ben vestito, si presenta migliore”.
Se la pagina in cui vendi i tuoi prodotti le tue immagini mostra trascuratezza e in ciò che scrivi traspare l’esigenza di vendere più che di aiutare; se non ti fai garante della privacy o del trattamento dei dati che ottieni, se il tuo sito ha tempi di caricamento eterni, usi slogan già letti ovunque e la chiarezza non è il tuo punto di forza, mi fai sentire fuori luogo. Lo stile denota amore verso i propri clienti e il proprio pubblico, ha un forte impatto sulla capacità di rassicurare e avvicinare le persone che hanno gli stessi valori, gusti e comportamenti.
Lo stile è quasi sempre una questione di dettagli: posso allontanarmi da ciò che comunichi già solo per un verbo, una foto o una sensazione generale che mi riporta a una brutta esperienza passata.
Tuttavia, lo stile è qualcosa che possiamo coltivare, un’abilità che possiamo alimentare attraverso una direzione: è l’impegno a circondarci della classe di cui vogliamo far parte. Alcuni la chiamano cultura, ma altro non è che l’abilità di imitare gli esempi migliori a cui vogliamo essere associati.
Spesso le mie consulenze, per necessità di cose, riguardano lo stile; non per imporne uno, chi sono io per giudicare o far cambiare stile alle persone. Alle persone non manca mai lo stile, anche se è distante da quello che personalmente apprezzo; mancano la coerenza e la direzione. Questo è il vero peccato mortale, perché allo stile non viene mai perdonata la sua caduta.
La chiusura di questo post è la lezione più grande di stile. Grazie
Grazie a te Ale!
non vedo l’ora di leggerlo, avrei preferito una versione in Inglese ma la Libreria da cui mi fornisco, NO AMAZON :-),
dice che è soltanto in Italiano, vero?
Solo nella lingua di Dante ;)
…è Vangelo questo articolo. Lo penso da tempo ma avevo timore a dirlo, grazie mi conferma un pensiero che mi frulla da un po in testa. Grazie
Grazie Francesca, gentilissima!
“perché allo stile non viene mai perdonata la sua caduta” qualunque esso sia (lo stile)
Già, mentre leggevo, pensavo a quanto fosse perfetto questo articolo, ma poi… La chiusa. Alla chiusa mi sono innamorata.
Io, ad esempio, preferisco imitare te. La ricerca e il rispetto dello stile altrui assomigliano secondo me alla maieutica di Socrate: va fatto emergere e reso consapevole. Grazie Riccardo, come sempre.