Ho iniziato a scrivere all’età di 40 anni, prima non avevo mai scritto nulla. Negli ultimi dieci anni ho scritto 2.000 articoli e sei libri. Ho cancellato dal Blog buona parte di quello che ho scritto agli esordi – dieci anni fa – perché era imbarazzante grammaticalmente e contenutisticamente.
Anche oggi, dopo tutta questa esperienza, non sono uno specialista della scrittura. Spesso sbaglio i verbi, la punteggiatura, gli accenti e chissà cos’altro.
Ho avuto solo due grandi fortune in passato: una persona che mi ha incoraggiato e la smania di comunicare, anche a fronte delle numerose critiche.
Negli ultimi anni ho maturato alcune certezze su come dovrebbe essere un buon comunicatore. Le ho raccolte in questi quattro punti:
- Le antenne sempre dritte
Le idee arrivano ovunque, leggendo libri, parlando con un cliente, lavorando, passeggiando al parco o mentre guardi una serie in TV.
Il mito della persona creativa dalle grandi idee è solo un mito, una persona ha grandi idee nella misura in cui si lascia contaminare dalle idee altrui senza preconcetti. - Dritti al punto
Se non puoi esprimere la tua posizione in poche parole non hai una posizione. Le informazioni non servono a nulla se non hai un’opinione: cosa stai cercando di dire? Perché il tuo messaggio è importante? Su cosa vuoi far riflettere le persone? - Dai priorità all’impatto, snobba i like
Non farti suggestionare dalla quantità o dall’assenza di like sui tuoi post, è facilissimo fare post per ottenere solo engagement. Prendi una ristretta nicchia di pubblico, diventa il loro punto di riferimento, non puoi parlare alle masse (a meno che tu non abbia ambizioni politiche o velleità nel settore dello showbiz). L’impatto che hai sulle poche persone, che potenzialmente possono crearti occasioni lavorative, è l’unica metrica che conta. Lascia i like agli “influencer”. - Abbi il coraggio di scrivere male
Il “blocco dello scrittore” ha fermato carriere straordinarie nel campo della comunicazione e del marketing. La paura è un ostacolo che ha messo in ginocchio molti comunicatori di talento. Scrivi, scrivi tanto, scrivi tutto il giorno; butta tutto quello che non ti piace, ma più scrivi e più hai materiale tra cui scegliere qualcosa di decente. Nessuno inizia scrivendo bene. Se scrivi male insisti, scrivi di più; è come andare in palestra, nel tempo raddoppierai le tue capacità.
Questo post l’ho fortemente voluto visto che tanti si rivolgono a me dicendo che non sanno scrivere, chiedendomi quali corsi frequentare per imparare a comunicare in modo efficace. I corsi sono certamente utili, ma è molto più utile la pratica in questo campo, poiché la scrittura davvero efficace nasce dalla consuetudine, si fa contaminare ma non copia gli stili di altri. Devi solo liberarti dalla paura e iniziare a scrivere male.
Ciao Riccardo,
scrivere, ogni giorno: me lo ripeto ormai da anni.
A volte la “scusa” è che non so di cosa scrivere e penso di non avere un’opinione o un punto di vista abbastanza interessante.
Ma riconosco che si tratta solo dell’ennesima scusa…
Non so quanto sia una scusa. Su Linkedin, per esempio, non ho più scritto nulla, proprio perché non ho nulla da dire. Poi vedo quello che pubblicano gli altri, quasi sempre contenuti di cui fare benissimo a meno. Ma sinceramente non me la sento di fare lo stesso.
Le persone non vogliono l’informazione, vogliono sapere cosa ne pensi TU Martina; cosa ti fa emozionare, come lo fai e le sfide che hai dovuto affrontare. Non sono solo opinioni, sei tu, vogliono mettersi nei tuoi panni ;)
Concordo sulle idee. Più leggi, qualsiasi cosa, e più idee arrivano. E anche ciò che ti infastidisce: proprio così ho avuto idee per ribattere su alcuni argomenti.
Devi partire dal presupposto che nel tuo mestiere tu hai tanto da raccontare, le tue competenze ora ti sembrano banali, ma non lo sono affatto amico mio
Grazie per la condivisione, è importante fare chiarezza di certi meccanismi psicologici. Io credo che il convincimento di non sapere scrivere derivi in parte da come ci hanno educato; mi ricordo infatti che da liceale guardavo a quelli che scrivevano canzoni come se fossero degli esseri speciali. I miei temi d’italiano poi non andavano oltre il 6… concludevo che io creativa non lo sarei stata mai.
Maturando nel corso degli anni è cambiato tutto, ora è come se guardassi il fiume dalla riva opposta. Ho scoperto quanto è bello e liberatorio tornare a imparare e volerlo trasmettere, ormai fa parte di me, se non scrivo soffro.
Questa è una cosa bellissima Pat! Molti invidieranno questa tua attitudine. Avanti così
Forse l’ultima spinta di cui necessitavo per riprendere a scrivere sul mio blog, grazie mille.
Daje amico mio!