È molto probabile che esista qualcuno più preparato di te, più simpatico, meglio inserito in ambienti che contano, a cui la fortuna, o principalmente il merito, ha concesso una grande opportunità. Sulle app di confronto sociale puoi misurare continuamente le differenze tra te e centinaia di sconosciuti. Persone che hanno più seguito, più possibilità e mostrano quanto sono state abili a ottenere grandi risultati.
Puoi misurare tutto e confrontare te stesso con il meglio di ciò che queste persone esibiscono per alimentare il loro desiderio di mostrarsi.
Ma ha senso farlo?
La vita è più facile quando non ti preoccupi di ciò che fanno gli altri.
I social media amplificano la naturale propensione umana al confronto.
Situazione che conferma le teorie introdotte già nel 1954 da Leon Festinger, noto psicologo che ha condotto studi sulla dissonanza cognitiva, che ha formulato la teoria del confronto sociale.
Cerchiamo di paragonare noi stessi e la nostra vita a chi riteniamo migliore di noi, causando enormi danni alla carica emotiva ed energetica che dovremmo impiegare per migliorare noi stessi e ciò a cui stiamo lavorando.
“Se volessimo solo essere felici, sarebbe facile. Ma vogliamo essere più felici degli altri e questo è quasi sempre difficile, perché pensiamo sempre che gli altri siano più felici di quanto sono”
Charles-Louis de Sécondat (Montesquieu)
Solo per il fatto che puoi misurare, soppesare e analizzare qualcosa, non è detto che sia importante farlo, specie se questo ti limita dal punto di vista operativo ed emotivo.
Se proprio ami il confronto, potresti dedicarti a confrontare quello che vuoi realizzare con quello che sai fare per cercare di aumentare le possibilità di riuscirci.
Il fermo proponimento, e la spinta ad ottenerlo, rende la persona felice di esistere. Tutto il resto è rumore di cui puoi fare a meno.
Riccardo, è bellissimo quello che dici. Ed oggi, come primo giorno di primavera, non potevi che illuminarmi nuovamente.
Oggi mi sento primaverile!
Illuminazione da energia positiva ! Thanks Riccaro
Grazie a te Paolo!
Può succedere l’esatto contrario….Quando sei innamorato ti senti felice per tutto, e anche nei momenti difficili, continui a sentirti felice, perché ogni cosa è una sfida da affrontare e superare, ed è questo il bello della vita….Tutto comincia a incrinarsi, quando percepisci che intorno a te, la gente soffre, e cominci a sentirti in colpa anche per quelle piccole e semplici cose che hai, la libertà, il tempo, la serenità, l’armonia, il rispetto, l’amore per ogni cosa, per la vita in generale, oltre che per gli esseri viventi…..In questi anni di crisi, è stato difficile sentirsi felici, mentre tutto intorno sembrava crollare….
Numero per Skande! (cit. Piccinini)
Mitico!
Boh… Stavolta non sono d’accordo con te, Riccardo. Da psicoterapeuta clinico sono convinta che il confronto serve per trovare l’ispirazione e motivazione. Se ci confrontiamo solo con noi stessi rischiamo di non considerare qualcosa che altri considerano.
D’accordo! Il confronto può essere incentivante o disincentivante, ma il focus (che io ritengo essere centrale) sulla felicità è nell’ultima frase: “l fermo proponimento, e la spinta ad ottenerlo, rende la persona felice di esistere”.
Grazie Riccardo, mi ha colpito molto la tua riflessione e la condivido. Penso che spesso nei social vogliamo dare un’immagine di noi perfetta e invidiamo chi ci riesce meglio di noi, dimenticandoci che siamo tutti esseri imperfetti e fallibili e che la vera vita di ciascuno è molto più complessa di una foto con una frase.
È assolutamente certo. Ma il nostro cervello vede sempre più verde il giardino del vicino ;)
Ho visionato un video dove si sosteneva che la competizione non è biologica e quindi fa male fisicamente! È biologica la cooperazione…biologico forse è felicità? Probabilmente sì…e non esclude comunque sempre il confronto sano, grazie Riccardo
Grazie a te Marco!
Ma dov’era lei Scandellari trent’anni fa (se non di più) quando tornavo a casa da scuola con un bel voto e mia madre, invece di gioire del mio bel voto, si soffermava sul fatto che la mia compagna aveva fatto meglio ed io ero “solo” la seconda nella classe?! :D
A volte è il nostro stesso sistema educativo a indirizzarci verso l’ “infelicità da confronto”. Paradossalmente, ho abbattuto molto più limiti quando ho iniziato a considerare solo i “miei” limiti e non i risultati degli altri.
Verissimo, la parola “competere” è stata interpretata come “competizione” generando disastri
Uno dei post più belli che abbia letto negli ultimi tempi, anzi, in generale. E non mi riferisco solo al merito ma anche al modo in cui esprimi concetti complessi come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come in ogni tuo scritto del resto. È questa leggerezza che non è mai superficiale e mai banale, ad affascinarmi e ad essere per me fonte quotidiana di conforto e ispirazione. Grazie.
Tu sei troppo esagerata nella valutazione, ma il mio ego ringrazia! :D
Grazie, bellissima riflessione.
Grazie a te Raffaella!
Questo è il primo post che leggo in questo blog e direi che ti sei meritato un nuovo lettore perchè hai scritto cose intelligenti ed interessanti. Grazie.
Grazie Luca, ne solo molto onorato!