«C’è un verso tra i frammenti del poeta greco Archiloco che dice: “La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa fare una straordinaria”. Gli studiosi sono divisi sull’interpretazione di queste parole oscure, che possono voler dire semplicemente questo: la volpe, con tutta la sua astuzia, è sconfitta dall’unica difesa del riccio. Ma, in modo figurativo, le parole sembrano indicare una delle più profonde differenze che dividono scrittori e pensatori e, forse, gli esseri umani in genere». Queste sono le parole del filosofo Isaiah Berlin suo famoso saggio “Il riccio e la volpe”.
In pratica se vuoi avere successo come individuo, devi essere un po’ riccio: fare almeno una cosa molto bene. È evidente che ognuno di noi ha almeno una capacità straordinaria, il problema consiste nello scoprire quale sia. Un mix di passione e genetica in cui la predisposizione naturale verso un’arte, uno sport o un’attività si allinei perfettamente a ciò che ti piace fare nella vita.
La “Hedgehog Concept“ non è un obiettivo che ti dai per essere il migliore, una strategia per essere il migliore o un piano per essere il migliore. È la comprensione di ciò in cui puoi essere unico, la tua abilità straordinaria. Questa distinzione è cruciale.
Se stai cercando di costruire automobili da corsa, non stai imparando da ciò che ha realizzato Enzo Ferrari. Lui – come molte altre persone che hanno compreso la loro reale capacità – ha avuto successo semplicemente perché era fedele a se stesso. Ha compreso la propria attitudine e cosa lo appassionava.
Non è istinto selvaggio, è ricerca su te stesso.
“Se hai qualche tipo di ossessione è meglio che tu approfondisca”
Isaiah Berlin
Nulla inizia fino a quando non ti fai una domanda a cui vuoi rispondere. E spesso le domande non le scegli tu. Ti scelgono.
Ciao Riccardo! Ho visto che il concetto del Riccio è sviluppato nel libro “Good to great”. Lo hai letto? Me lo consiglieresti?
Ciao Paolo, non ho approfondito, mi dispiace. Ho scritto questo post perché mi piaceva la metafora
Seguire le nostre inclinazioni porta anche risultati più facili da raggiungere, più soddisfazione, più serenità. Alcuni fortunati hanno chiaro qual è il loro talento e lo seguono, molti invece finiscono per seguire i condizionamenti sociali. La scuola dovrebbe investire molto di più in questa area per guidare nella scoperta della nostre abilità.
Sono d’accordo con te Angela!