La prima volta è sempre elettrizzante. Lo sono anche il primo viaggio in aereo, il primo bacio o il primo cliente che ha fiducia in te. Man mano che ripeterai l’azione diventerà un’esperienza ordinaria, banale, addirittura noiosa.
Nella comunicazione è facile inciampare in questa dinamica. La scarica di dopamina dei primi commenti o del primo libro pubblicato svanisce presto, interrompendo la magia e l’effetto gratificante tanto ricercato.
Quindi, se l’essere umano funziona in questo modo, abbiamo due possibilità:
- continuare a generare sfide sempre nuove, alzando il livello di difficoltà o di rischio,
- oppure prendere consapevolezza che l’errore sta proprio nella ricerca di questa irripetibile adrenalina della prima volta.
La maggioranza di coloro che aprono un Blog, un canale YouTube o qualsiasi attività comunicativa lo fa per ottenere questa iniziale scarica di entusiasmo. Poi, passate la novità e l’eccitazione iniziale, diventa un impegno più che una gratificazione.
Will Durant ha scritto che
“noi siamo ciò che facciamo continuamente. L’eccellenza, quindi, non è un atto, ma un’abitudine”.
Se questo è vero, significa che tutte le più piccole azioni quotidiane devono essere immaginate e realizzate attorno ai piccoli gesti che ripetiamo durante il giorno.
Comunicare è una di queste. Come nel lavoro ogni più piccola azione va ottimizzata, il luogo in cui lavoriamo deve essere curato, piacevole e comodo. La concentrazione deve essere tutelata dalle distrazioni. Per essere creativi i pensieri devono essere liberi dalle sofferenze e dalle preoccupazioni. Quindi chiarisci bene con famigliari, amici e colleghi ciò che pensi. Ottimizza il tempo, ma senza averne l’ansia. Dopo aver creato il tuo ambiente ideale in cui scrivere, creare e lavorare hai un compito più complesso: divertiti, sfida te stesso a scrivere e produrre video in cui ti rendi sempre più efficace ogni giorno. Trova il punto di ottimizzazione, renditi sempre più diretto, produci meglio e di più in minore tempo.
Comunicare non deve avere il fine di elettrizzarti, ma di rendere credibile te stesso, quello che proponi e la tua offerta. Hai un impegno ogni volta che produci un video o un post. Devi avvicinare almeno tre persone che trovino così interessante quello che dici da essere disposte a mettersi in relazione con te. Se lo fai ogni giorno, ogni mese, ogni anno, quante persone avrai collegato a te in futuro? Quanta stima e fiducia avrai generato tra cinque anni in queste migliaia di persone?
A cosa serve tutto questo? A renderti libero, ad aumentare le occasioni e quindi il tempo in cui non hai impegni di lavoro. Il tempo con cui puoi stare con la tua famiglia, con gli amici o che investirai per continuare a creare. Ecco, quest’ultimo effetto ti renderà molto più efficace. Perché l’eccellenza non dipende da quanto tempo lavori, ma da stimoli, motivazioni ed energie mentali di cui disponi mentre lo fai.
Voglio completare e migliorare la frase di Will Durant dicendo che “l’eccellenza dipende da quanto sei in armonia con te stesso e con il tuo tempo”.
Ho fatto per quarant’anni il Pasticcere, gli ultimi trenta come titolare.
Tutte le notti quando iniziavo a produrre, era come fosse la prima volta.
Provavo piacere, soddisfazione, ogni cliente che tornava nel mio locale che, manifestava la sua soddisfazione: era una botta di adrenalina, tanto per rimanere in tema.
Poi qualcosa non ha funzionato, non è bastata la volontà, il lavoro duro le capacità messe in campo.
La mancanza di comunicazione con le nuove generazioni di clienti, il non riuscire a comunicare ciò che ero in grado di offrire, trasmettere un’immagine, oggi è necessario che questo avvenga.
Specialmente per le piccole imprese commerciali e artigianali come l’ho era la mia attività.
Io l’ho capito troppo tardi.
Comunque Bellissimo articolo
Ciao Stefano, è accaduto anche a me. So cosa si prova, l’importante è uscire dalla spirale discendente e trovare nuove sfide che ci appassionano
Bell’articolo.
Noto questo effetto “rebound” in molti aspetti della vita tra cui ovviamente spicca il lavoro. Si è entusiasti quando si inizia un nuovo progetto ma poi le azioni quotidiane diventano ripetitive. Per contrastare questo fastidioso effetto è utile scriversi la motivazione (ciò a cui più di tutto aspiriamo, il motivo per cui scegliamo questo percorso) come un mantra, e ogni giorno ritagliarsi dei momenti per rileggersela. Aiuta a ricordarsi perché lo stiamo facendo e a focalizzarsi su quanto grande sarà la soddisfazione quando si realizzerà
Io trovo stimolante la competizione, con me stesso, cercare sempre metodi e nuova linfa creativa. Credo sia questo quello che mi consente di perseverare