Non prendermi per pazzo, ma c’è una cosa che mi rilassa: andare all’autolavaggio. Di quelli con gli erogatori per ricoprire l’automobile di schiuma densa come una nuvola, e successivamente dirigere una lancia con un getto d’acqua ad alta pressione. Adoro vedere il frontale dell’auto, pieno di insetti, che torna lucido e brillante. Mi piace poi asciugare, aspirare e rifinire la mia opera. È un’attività zen che mi libera la mente.
Di recente, spinto dalla cosiddetta crisi di mezza età, ho acquistato un’auto sportiva. Una di quelle che avrebbe avuto senso possedere a vent’anni, ma che all’epoca non potevo permettermi.
Ovviamente, essendo l’auto della domenica, la tengo conservata in garage come una reliquia, e appena vedo un sottile strato di polvere corro a lavarla.
La settimana scorsa, all’autolavaggio, mentre la stavo asciugando, ha attaccato bottone un altro boomer come me, con un’auto simile alla mia, seppure di un’altra marca. Ha iniziato a chiedermi come mi trovassi e mi ha elencato la lunga lista delle gioie che prova a guidare la sua biposto.
I simboli hanno un potere enorme.
Metti che sei a una festa, non conosci nessuno, ti senti fuori luogo e all’improvviso vedi una ragazza che indossa la maglietta della tua band preferita: hai il pretesto per entrare in connessione, un argomento di conversazione e qualcosa che appassiona entrambi. La stessa cosa vale con i libri in biblioteca o con i cani al parco, solo per fare alcuni esempi.
Il simbolo è un elemento fondamentale della comunicazione, che esprime un senso di appartenenza. Unisce le persone che considerano questo segno, attività o oggetto un elemento importante e significativo per la loro vita.
Qualche tempo fa, un amico imprenditore mi ha confessato di giocare a golf più per incontrare altri imprenditori con cui fare affari che per una sincera passione verso quello sport.
Anche online gli “oggetti sociali” catalizzano le connessioni: se mostri un libro, attirerai chi ama leggere, ma succede la stessa cosa con lo sport o con qualsiasi tema che impatti su una platea specifica.
Un simbolo spesso contiene un significato emotivo aggregante che non dobbiamo sottovalutare nella ricerca del nostro pubblico.