Il tempo è un sottoprodotto della motivazione. Impegniamo una risorsa scarsa, come il tempo, solo se ne percepiamo l’utilità, ne vediamo il senso o ne traiamo un evidente vantaggio.
Comunicare merita l’investimento di tempo, è una delle attività umane fondamentali, lo facciamo per ottenere l’attenzione di qualcuno o di un gruppo di persone all’interno del quale vogliamo incrementare la connessione, il livello di comprensione e la fiducia.
Chi cerca relazioni è qualcuno che ha qualcosa da vendere, un’idea da proporre o l’esigenza di essere preso in considerazione. Nessuno comunica senza uno scopo o un obiettivo, lo facciamo anche solo per ottenere il sorriso o la vicinanza di un amico. Se lo facciamo per ottenere clienti e opportunità, l’investimento deve essere commisurato al risultato atteso.
È così utile postare tutti i giorni? Negli ultimi anni ho scritto 1.000 articoli e cinque libri. Ho speso tempo e risorse per realizzarli, perché ho ritenuto che il valore che avrebbero prodotto questi contenuti sarebbe stato nettamente superiore alle energie profuse. Così è stato. Senza questi contenuti non avrei mai ottenuto le relazioni che mi interessavano.
Realizzare contenuti è un’attività di marketing e le relazioni che ne derivano sono un’attività di vendita.
In pratica, il contenuto ha una funzione molto semplice da comprendere, se è vero che le persone (e le aziende) spendono soldi solo per le cose che valgono più di ciò che costano. Le variabili della scelta sono fondamentalmente tre: fiducia, valore e costo.
- Fiducia. Se non credono in quello che sei o in quello che dici non ti staranno ad ascoltare
- Valore. Qual è il valore percepito di ciò che proponi? Quanto sono attratti dalla possibilità di ottenerlo? Come li farà sentire una volta che avranno ottenuto ciò che cercavano? Perché hanno scelto te e non un altro?
- Costo. Quanto farà male al cliente ottenerlo? Di quanto dovrà privarsi? A cosa dovrà rinunciare per avere proprio te?
Se queste tre variabili sono vere, e non solo una mia illusione, il contenuto ha l’obiettivo di abbassare il rischio, aumentare il livello di fiducia e incrementare il tuo stesso valore e quello di ciò che proponi.
Pubblicare serve a renderti diverso, comprensibile e ad alzare le aspettative.
Se le persone non acquistano da te non è perché il tuo prezzo è troppo alto; è perché non credono abbastanza a ciò che dici e non percepiscono la differenza tra te e chiunque altro.
Quando pubblichi qualcosa poniti queste facili domande: sto comunicando un messaggio che incrementa il livello di fiducia, aiuta le altre persone e mi rende distinguibile e autorevole nel mio lavoro?
Se ogni giorno ti fai questa domanda funziona.
Tra il 2011 e il 2014 ho pubblicato tutti i giorni, domenica inclusa: un’esagerazione che non ripeterei più né consiglierei a nessuno. La qualità è la priorità e una sola persona non può raggiungerla pubblicando 365 articoli l’anno nel blog.
Adesso sto bene con un post a settimana e già così devo faticare per trovare argomenti che reputo validi. E in più, forse, a ottobre partirà la newsletter, quindi diventa più difficile un lavoro del genere, per mantenere quelle 3 variabili che hai individuato.
Ma nessuno ha mai detto che creare contenuti sia un’attività facile :)
Richiede tempo, energie e motivazione. Tu lo sai bene!
Concordo con Daniele, anche se la pazzia di scrivere un articolo al giorno non mi ha mai nemmeno sfiorato :D
Cerco di pubblicare un articolo di qualità ogni settimana, con una rubrica periodica che mi occupa uno “slot” e quindi mi aiuta nel lavoro e una newsletter che cerco di mantenere trimestrale (che quindi non mi dà troppi grattacapi).
Ah, poi ci sono il romanzo e i racconti brevi ma quella è un’altra storia :-P
Siamo in un’era in cui il prodotto si é smaterializzato ed é fondamentale creare sempre nuovi contenuti ed intrattenere relazioni, questo vale sia se si cerca lavoro, che clienti o semplicemente ci si deve affermare sul mercato
I contenuti sono ottimi per innescare le relazioni