C’è una bella differenza tra “essere autentici” ed “essere percepiti autentici”. La prima è una virtù interiore e consiste nel trovare la perfetta sintonia tra l’essere e l’apparire. Non è cosa semplice, perché deve avere come presupposto la conoscenza approfondita di sé e la capacità di rendere questa consapevolezza coerente con la comunicazione che si ha online e offline. Diversamente, “essere percepiti autentici”, consiste nel comunicare in una direzione ben precisa, nella speranza che gli altri comprendano esattamente ciò che vogliamo far percepire. Vista l’estrema complessità della materia ritengo che sia meglio che tu capisca bene qual è la tua vera natura e che tu la assecondi per incanalare le percezioni che vuoi trasmettere. Gestire una presenza artificiosa costruita su un modello distante dalla tua vera essenza potrebbe diventare troppo complesso.
Essere autentico non basta
Essere autentici e non riuscire a comunicarlo è un vero dramma. La comunicazione è fatta di una buona dose di tecnica, non basta conoscere il proprio lavoro o essere persone deliziose e generose. Se non lo comunichi chiaramente verrai frainteso o addirittura trasmetterai percezioni contrarie rispetto a quello che sei realmente.
Cos’è l’autenticità dal punto di vista di chi la percepisce
Le persone sono pigre e distratte, quindi spetta a te risultare chiaro ed efficace nella comunicazione. Ci sono comportamenti che puoi adottare per risultare autentico; il primo è costruire il tuo Brand attorno al tuo messaggio. Devi avere qualcosa che ti renda unico e riconoscibile. Per fare questo devi essere profondamente coerente nella tua comunicazione valoriale, etica ed empatica. Questi valori possono essere inseriti in qualsiasi contenuto per attrarre l’attenzione di un pubblico. Questi valori saranno percepiti sotto traccia rispetto all’argomento che decidi di trattare. L’autenticità non è solo da ricondurre al contenuto, ma anche allo stile e al registro comunicativo che adotti.
Per apparire autentici è necessaria una strategia o si può seguire liberamente il cuore? I più grandi errori comunicativi che ho visto sono stati commessi assecondando l’istinto (che alcuni chiamano impropriamente “cuore”). L’istinto è utile, ma deve essere incanalato nella direzione che vuoi dare alla tua comunicazione. L’istinto si basa su fattori di contingenza e di umore che potrebbero rappresentare uno status momentaneo della tua esistenza, rappresentano te in un preciso momento. Se un cliente non ti paga e sei arrabbiato comunicare a braccio sui social potrebbe non essere la cosa giusta, perché verresti associato ad una comunicazione alterata da un preciso momento della tua storia personale. La direzione è coerenza e la coerenza è vista come autenticità. Anche se è un po’ artefatta.
Perché dovresti essere percepito autentico? Quali vantaggi comporta apparirlo?
La coerenza è uno dei fattori chiave per la fiducia, insieme all’integrità, l’intento, la professionalità e i risultati sono i cardini per stabilire una differenza tra te e la concorrenza. Ci fidiamo di chi ci assomiglia, di chi sappiamo essere capace e ottenere risultati, ma ci convince chi ha uno stile coerente e una direzione: queste persone vengono reputate autentiche.
È la prima volta che scrivo di autenticità in questo Blog, ma credo sia un argomento di primaria importanza sul quale ho ancora molto da studiare. Con il post di oggi ho aperto una fase di studio su un aspetto complesso che ritengo fondamentale per un’ottima presenza online.
Meraviglioso argomento Riccardo, complimenti. Questo per me é argomento professionale quotidiano, ma ti ringrazio per avermi comunque permesso di accedere ad una sfumatura che spesso diamo per scontato, pur non essendola affatto. Grazie.
Grazie Dario, questa “sfumatura” è una trave portante di qualsiasi comunicatore ;)
Sono in perfetta simbiosi con ciò!
Grazie Ricardo!
Grazie Giorgio!
Dilemma amletico! Di pancia o di mente? Anche Bennaker se ne occupa nel suo blog e indagando sul web ho trovato un bel articolo di Annalisa Di Salvatore che ci spiega meglio perché si pensa di pancia. Hai ragione occorre approfondire… :)
Questo è un argomento chiave che deve essere assolutamente approfondito. Ne va della nostra credibilità
Sbagliato autore dell’articolo della pancia. Quello giusto è questo: Alessandra Graziottin
Ciao Riccardo, è impossibile non riconoscere quanto sia potente l’autenticità!
Lo vediamo nelle interazioni quotidiane, e ovviamente anche nel marketing.
A proposito di marketing, mi hai fatto pensare alla Innocent Drink (https://www.innocentdrinks.co.uk/), un brand che fa del tono di voce autentico, un tratto distintivo fortissimo.
Tornando invece al personal branding – campo in cui mi ritengo un pivellino – nella mia piccola esperienza posso solo dire che l’autenticità è molto complessa da ricreare scrivendo.
In passato ho gestito diversi blog aziendali, e ricordo di non aver mai faticato ad allinearmi ai diversi toni di voce, facendo risultare ogni post quanto più autentico, credibile e riconoscibile.
Ma quando scrivo per me e cerco di rimanere fedele a me stesso, trovo più difficoltà. Non so se è mai capitato anche a te in passato, o a qualche tuo lettore: vivo la cosa come una vera dannazione! :)
Forse ho bisogno di più pratica? Può darsi!
Ciao e grazie per il solito prezioso spunto.
Grazie Riccardo, suggerimento prezioso. Ritengo che la coerenza sia fondamentale e finalmente qualcuno ne parla. In medias res stat virtus.
Sono perfettamente d’accordo Valentina
Autenticità = RICCARDO SCANDELLARI !
Sempre prezioso.
Grazie e buon lavoro,
Affettuosamente,
Massimo Creati.
Grazie amico!