Paura e felicità convivono in tutte le nostre scelte più importanti; ad esempio, una cosa che mi rende felice oggi è parlare in pubblico, ma per ottenere questa particolare forma di felicità sono dovuto passare attraverso attimi di terrore, col cuore che batteva all’impazzata, sudori freddi e il concreto rischio di fallire.
Oggi non soffro più di quest’ansia, è rimasta solo la felicità dovuta all’abbraccio del pubblico.
Quindi ho scoperto su me stesso che, per essere felice, devo incamminarmi in territori inesplorati, fuori dalla mia routine quotidiana, e costruire nell’incertezza e nel rischio.
Ci sono tanti momenti nella vita di ognuno di noi in cui la felicità è preceduta dalla viva apprensione, come la nascita di un figlio, un nuovo lavoro, un esame o un rischio economico. Hai provato sicuramente l’incertezza di questa zona oscura e hai gioito di un’enorme soddisfazione una volta che te la sei lasciata alle spalle.
Quando alcuni guru della motivazione ci dicono: “Fai ciò che ti piace e sarai felice” non ci stanno aiutando. Dovrebbero essere più realisti e onesti, avvisandoci che per essere davvero felici è necessario attraversare una fase che non gradiremo affatto: la paura di non essere all’altezza.