Sento dire, ormai da anni, che il Page Rank non significa più nulla e non serve. Allora perché Google non l’ha tagliato come ha fatto per Google Reader? Non mi pare che l’azienda soffra di imbarazzi nel tagliare servizi e gadget che considera rami secchi.
Io non sono un esperto SEO, ma chi (ora) può dire di esserlo? Alcune pratiche empiriche funzionano ma appena un certo numero di praticanti del SEO mettono in essere queste strategie come d’incanto l’algoritmo cambia e spesso le penalizza.
Sono d’accordo con quanto riportato dal blog Tagliaerbe che in un articolo di Emanuele Bonanni analizza il Page Rank arrivando alla conclusione:
E’ pur vero che un sito ad alto PR e ad alto TRUST sarà molto difficile che venga penalizzato ma allora forse la SEO non avrà più senso. Semmai le energie sarà bene che vengano spese sui contenuti che funzionano e sull’innesco virale oltre che sui prodotti e sulle nuove idee.
Ho notato nei numerosi siti gestiti da me (miei e dei miei clienti) che sotto il Page Rank 2 qualsiasi pratica SEO ultimamente è inutile e al di sopra, nei limiti, si può agire con molta più libertà, ma almeno all’apparenza, inutilmente. I contenuti duplicati addirittura non vengono considerati nei quotidiani sopra al Page Rank 6, altrimenti non si spiegherebbero le agenzie ANSA copiate e incollate da numerosi quotidiani senza alcun tipo di penalizzazione.
Se qualche esperto SEO vuole contraddire, nei commenti, il ragionamento è il benvenuto.
E’ sbagliato prendere in considerazione SOLO e SOLTANTO un indicatore (o fattore) e non l’intero ecosistema.
Il Page Rank è ancora usato da Google, ma è solo uno dei 150 fattori dichiarati ed usati da Google per determinare il ranking di una pagina.
E’ sbagliato ragionare nel breve periodo e non nel medio/lungo periodo.
E’ sbagliato guardare solo al SEO e non al marketing in generale.
E’ sbagliato pensare al Posizionamento (sui motori di ricerca) e non al Posizionamento (di mercato) (cit. Giacomo Pelagatti).
Per il resto ho visto siti ad altro trust penalizzati e siti con PR 1 avere un buon ranking, mai abbassare la guardia.
Quoto quando detto da Luca Bove, aggiungendo solo che non capisco il paragone con Google Reader.
Google Reader è (era) un servizio offerto, così come Google Books, Translate e via dicendo…
Mentre il PageRank è solo uno dei tanti valori che servono a Big G. per offrire al meglio il suo servizio di punta, ovvero quello di offrire risultati pertinenti ad una ricerca fatta.
Google Reader è (era) un servizio, così come altri, mentre il Page Rank è cosa diversa, è un fattore che incide all’interno di un algoritmo. E in quanto fattore il suo “peso” può cambiare ed è cambiato nel corso degli anni e con il passare degli update.
E’ ovvio dunque che minimo o massimo che sia il suo peso all’interno dell’algoritmo attuale è un fattore che possiamo tener presente in un discorso SEO che però necessariamente deve essere più ampio.