Il Marketing è un’attività complessa che ha una finalità molto semplice da comprendere: consiste nel “pagare” l’attenzione delle persone che immaginiamo abbiano bisogno dei nostri servizi o dei nostri prodotti. Le persone sono sature di contenuti, proposte e promozioni, le trovano ovunque, sui cartelli stradali, in TV oppure online. Hanno compreso come riconoscerle ed evitarle, quindi sono insensibili alle “pubblicità” che negli old media un tempo ottenevano grandi risultati.
Se vuoi essere preso in considerazione devi pagare l’attenzione delle persone, non te la concedono gratis. L’attenzione è un sottoprodotto del tempo e il tempo è la cosa più preziosa che l’essere umano possieda. Quindi la domanda che devi porti, prima di iniziare una qualsiasi attività promozionale, è questa: “quanto mi costa e cosa devo donare affinché le persone si fermino ad ascoltarmi?”
“Anche dopo che la maggior parte delle culture ha stabilito economie monetarie, le transazioni quotidiane all’interno di gruppi sociali affiatati, dalle famiglie alle comunità, erano ancora per lo più senza prezzo. Le valute di generosità, fiducia, buona volontà, reputazione e scambio equo continuano a dominare i beni e i servizi della famiglia, del vicinato e nel lavoro. In generale, non è richiesto denaro tra amici”
Chris Anderson, Free: The Future of a Radical Price
Alcuni regalano le informazioni attraverso articoli e video, altri prodotti omaggio o buoni sconto. Ci sono professionisti che regalano una prima consulenza gratuita oppure cene, viaggi o aperitivi.
L’attenzione è una cosa seria, ti giochi tutto su questo fronte, tuttavia per essere realmente efficace la devi accompagnare con il branding, ovvero le percezioni che hanno di te. Perché l’attenzione è inutile se non sei credibile, se hanno dubbi sulla tua capacità, la tua onestà e la tua garanzia. L’attenzione è inutile se non ti assomigliano, hanno i tuoi stessi valori etici, apprezzano il tuo carattere e il tuo stile. Perché non acquistiamo da chi non ci piace o si trova distante dal nostro modo di essere.
Ciao Riccardo, vorrei fare il corso ma non so i costi. Potresti farmi sapere qualcosa in tal senso?
Ciao Alessandro, quando li faccio li pubblico qua: https://academy.netpropaganda.net/
Grazie
Come non detto dal link ho visto tutto. Grazie.
Perché non acquistiamo da chi non ci piace o si trova distante dal nostro modo di essere
Questa è una verità sacrosanta!
La vera merce in tempo di social pervasivi è l’attenzione di chi legge, guarda, commenta e mette like. Se tutti, o quasi, producono contenuti, di qualsiasi natura essi siano, dove sono gli utenti? Sono gli stessi produttori che, in parte, sono fruitori degli altri. E meglio sono organizzati questi e più possibilità ci sono che si arri a dei contenuti di qualità. Quindi lo spettatore-cliente-visitatore va servito con scrupolo, attenzione e cura. Va formato sulla base dei suoi interessi e la relazione va coltivata per lungo tempo se non per sempre.
Parole sagge amico mio!
Siamo entrati in una fase in cui la tempesta di messaggi pubblicitari si è trasformata in tempesta di contenuti. Siamo in molti che postiamo contenuti di vario tipo con l’obiettivo di creare credibilità, seguito, vendite. Mi chiedo quale sarà la fase successiva? Cioè cosa succederà al marketing nel momento in cui ci saremo accorti che l’invasione dei messaggi “old style” sarà stata sostituita da innumerevoli contenuti che planano sulle nostre pagine Facebook, e mail etc?
Proprio come accade offline è la successiva relazione la chiave di tutto ;)