Molti hanno una vera e propria mania per la misurazione; ci sono professionisti che trovano nei dati e nella loro rappresentazione grafica motivo di appagamento e stimolo.
Osservo molti professionisti intenti a misurare tutto ciò che pubblicano. Infatti, libri, corsi e blogger la indicano – giustamente – come una operazione fondamentale. Online trovi utili e ottimi strumenti a disposizione, come analitiche e insight, con cui puoi tenere traccia di ogni euro speso o di ogni azione intrapresa. La cosa sorprendente, che mi capita di vedere spesso, è che il tempo e le energie utilizzate in questa misurazione poi non portano a nessun cambiamento, anche a fronte di risultati inattesi o inferiori alle aspettative.
A cosa servono, quindi, queste misurazioni?
Puoi smettere di misurare fin da ora, a meno che i dati non ti aiutino a prendere una decisione migliore o a cambiare il tuo modo di fare o di essere. Se non sei pronto a cambiare la tua dieta o i tuoi allenamenti, non salire sulla bilancia. Anche quando misuri i risultati della tua comunicazione vige la stessa regola. I dati servono ad aiutarti a evolvere e a farti cambiare direzione: se sei testardo o restio al cambiamento, risparmia questo tempo per altre attività più proficue.
La vera domanda che dovresti farti è: “Cosa sono disposto a fare per ottenere il mio obiettivo? Sono disposto a lottare, difendere le mie scelte, cambiare la mia idea, impegnarmi, rimanere concentrato e paziente?”
Perché tutto ciò che otterrai è il risultato di questo approccio. Misura solo ciò che sei disposto a cambiare.
Misura solo ciò che sei disposto a cambiare.
Mondiale!
Che te ne fai altrimenti? :D
I dati più utili sono quelli che non ci piacciono e che non vorremmo mai vedere. Il resto è solo vanagloria.
Verissimo Sergio!
Misurare? Vado un attimo off-topic: Se ti parlassi della mia esperienza personale, di “piccola donna”, il mio 1mt e 46cm di altezza è sempre stato motivo di confronto in altezza con i tanti ragazzi che ho accompagnato (e ancora lo sto facendo) nel mio mettermi al servizio per gli altri. Ma non mi è mai pesato, anzi, non dico che ne faccio un vanto, ma ci scherzo, ben consapevole che la vera “statura” con cui misurarsi è quella morale, più che fisica.
Tornando al tuo post, posso dirti che non bado molto alle misurazioni dei risultati dei miei contenuti, finchè non si tratta di mettersi a progettare o riprogettare un sito o un blog. Per lavoro gestisco – insieme a due colleghi – il sito comunale dell’Ente per cui lavoro, e stiamo prevedendo una massiccia rivisitazione di tutto quanto, secondo le linee guida istituzionali. Mi è capitato di dover rifare il sito parrocchiale e partire con un blog tutto mio personale. Allora sì che mi sono messa ad analizzare e a chiedere. Credo che anche l’opinone dei fruitori di un sito sia importante. PS: bello il nuovo blog!
Grazie Silva per la tua testimonianza e per i complimenti al Blog!