Ci sono due grandi categorie tra quelli impegnati nell’attività di aumentare il valore del loro Brand personale sui social. I primi pubblicano contenuti utili e informazioni al loro seguito. I secondi pubblicano foto di loro stessi con frasi motivazionali o impegnati in contesti lavorativi in cui mostrano dove sono e cosa fanno.
Gli obiettivi per queste due tipologie di persone sono diversi: i primi, gli “editorialisti”, ritengono più profittevole far comprendere le loro competenze e ottenere attenzione attraverso il valore trasmesso, i secondi, gli “ostentatori”, tentano di far comprendere se stessi attraverso il contesto in cui si muovono, il loro status economico, la qualità delle relazioni e le opportunità prestigiose a cui riescono ad accedere.
Entrambi, editorialisti e ostentatori, hanno una comunicazione improntata sulla promozione a breve termine, pochi hanno un indirizzo strategico di lungo respiro.
Ci sono diverse modalità di “esibirsi” e tutte hanno come unico scopo quello di manifestarsi a chi un giorno potrebbe essere interessato a determinate capacità alle quali si sente affine.
Quando però il mostrarsi è un sintomo di insicurezza, nasce il bisogno di ottenere dopamina digitale esibendo contenuti la cui priorità è stupire, interrompendo la noia della newsfeed. Consapevoli che la (breve) attenzione del pubblico dimora nell’eccesso, si alza la posta, creando stupore e promesse difficili da mantenere.
La tattica si basa su come appari, il Marketing invece su chi sei effettivamente. Puoi anche vendere con la tattica, ma ti fai amare con il Marketing.
Il Marketing non è basato sull’urgenza del risultato. È fondato su rispetto, assistenza, fiducia e promesse mantenute. Inizia con la promozione e non finisce con la carta di credito.
I contenuti sono una tattica che ti consente di compiere il primo passo di un percorso attraverso il quale stabilire un vero dialogo con chi lentamente inizia a fidarsi.
Tutto questo, però, richiede di liberarsi dal giogo del tempo, dalla dopamina dell’engagement forzato e dalle aspettative a breve termine.
Il Marketing è per chi ha tempo!
Un consiglio formidabile. Si è vero, soprattutto di noi psicologi, le persone passano dalla diffidenza alle domande, da queste alla ricerca di una affinità, per poi passare alla fiducia.
Ci si deve raccontare sempre con sincerità?
Sinceri sempre, ma puoi evidenziare meglio caratteristiche su cui vuoi puntare per posizionarti ;)
Concordo al 100%.
Il marketing é “roba” che non guarda il sondaggio del momento.
Concordo al 100%.
Troppo spesso le nostre imprese seguono, loro malgrado, le logiche della politica dove le strategia non supera il tempo della scadenza elettorale.
L’era della rocambolesca velocità della trasformazione digitale richiede più allenamento da maratoneta che da velocista.
Grazie Skande.
Oggi non è il momento per i 100 metri, c’è la folla che ci prova e sul podio arrivano solo i primi tre!
Bellissimo articolo!
Grazie Stefania!
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Un noto scrittore francese diceva che “occorre aspettare quando si è disperati, e procedere quando si aspetta”.
È una frase quasi paradossale ma ci fa capire che aspettare, seminare, attendere non è passività, ma muoversi, attivarsi nella direzione che uno crede la più giusta.
Anche se questo muoversi non porta subito i risultati sperati o quello che cerchiamo davvero.
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