Il grande pubblicitario inglese David Ogilvy ha detto: “Un ottimo marketing fa solo fallire più rapidamente un pessimo prodotto”.
Quello che noto ogni giorno sfogliando profili e contenuti di persone impegnate nella comunicazione di se stesse è che sono terribilmente abili ed efficaci nel ricavarsi visibilità e impegno sulle piattaforme social. Tuttavia, non posso fare a meno di registrare la mancanza di un messaggio chiaro, di un prodotto unico o di una strategia di posizionamento.
Questo è il Marketing dell’inconsistenza. Il dilettante lo vedi proprio da questo: si concentra nella vendita, nel farsi vedere il più possibile, ha la visibilità come unico valore. Manca della cessione di percezioni utili a rendersi credibile e autorevole nella propria professione. Il professionista si concentra nel miglioramento, non disprezza la visibilità, ma la sua ricerca è focalizzata a creare cultura, consapevolezza, ispirazione e aiuto. Si tratta di posizionarsi in modo corretto nella mente di chi presta attenzione. Ma non voglio farne una questione moralista, non si tratta di buoni e cattivi o di avidità e generosità; entrambi cercano di trasformare in denaro il loro contenuto o il loro prodotto. Si tratta solo di strategia e di effettiva efficacia.
Ho commesso anche io lo stesso errore: in passato ho pubblicato contenuti che mi ritraevano in una cattiva luce, contenuti che hanno avuto molta visibilità, ma che ho scoperto solo successivamente sono stati il pretesto per non farmi scegliere. La visibilità e il successo mediatico sono capaci di darti una forte dose di energia, di carica e ti fanno erroneamente pensare che stai percorrendo la strada giusta. Salvo poi scoprire che, finiti i like, rimangono le pessime impressioni e la presa di distanza di chi non ti approva.
Ira Glass un grandissimo conduttore radiofonico americano ha detto che la chiave è nel miglioramento dei propri contenuti, non sta nella loro diffusione. La diffusione, ovvero la comunicazione, deve essere l’atto finale di un contenuto che reputi straordinario.
“Tutti noi che facciamo un lavoro creativo, lo facciamo, perché abbiamo buon gusto. Ma c’è questo problema. Per i primi due anni che lo fai, non è poi così riuscito bene. Stai tentano di farlo nel migliore dei modi, ha un potenziale, ma non lo stai esprimendo a pieno”, in pratica, “devi amare il lavoro che odi e cercare di migliorare costantemente. I più grandi creativi della storia hanno fatto un lavoro di merda fino a quando non sono diventati grandi”
Ira Glass
Pensa alla comunicazione come all’atto conclusivo del tuo lavoro, dei prodotti che crei e dei contenuti che produci. Un ottimo e prematuro Marketing non farà altro che farti fallire o abbandonare il progetto che stai realizzando. Il prodotto (o il contenuto) viene decisamente prima
Fino a ieri mi preoccupavo quando postavo degli articoli e nessuno mi metteva un like, ma oggi le mie idee sono cambiate credo proprio che non ci vuole fretta nei risultati. Ma lavorare e lavorare. Grazie
Ci siamo passati tutti (quelli che hanno ottenuto risultati), hai fatto benissimo!
Il suo articolo mi piace molto perché il marketing per me deve prima di tutto partire dalla conoscenza di se stessi per poi proiettarsi verso l’esterno, uso spesso il termine spiritual marketing. Su una cosa sono un po’ scettico.. lei afferma l’importanza di lavorare prima sul buon prodotto che non su un marketing performante, non pensa che il rischio sia quello di avere un prodotto performante ma non pertinente? credo che le due cose si debbano invece muovere di concerto, complementari.
Articolo estremamente schietto e chiaro. La parte più difficile è sicuramente creare il miglior contenuto possibile, considerando anche il target, la tipologia di piattaforma utilizzata, il messaggio che vogliamo colpisca e rimanga al di là (a volte) del contenuto specifico pubblicato. Tutto il resto è in discesa? Certamente no, c’è un mondo da studiare dietro le quinte ed è fondamentale affidarsi a chi il mestiere lo sa fare per davvero; niente accade per caso sul web.
Il messaggio potrebbe essere non diretto come molti suggeriscono, personalmente ho un metodo diverso.
Comunque, come dici tu, nella comunicazione non ci sono regole ma c’è molta pratica e studio ;)
Articolo TOP!
La lettura dei tuoi (posso dare per scontato il “tu”?) post è diventata la mia prima droga scritta: la prima droga audio è “La Zanzara” di Radio24. Complimenti.
Grazie amico!
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