Non sono il coraggio, anche se è utile, o le buone idee a fare la differenza in ambito imprenditoriale. C’è un fattore determinate, capace da solo di farti prevedere gli ostacoli, avere una visione più ampia e capace di consigliarti nel migliore dei modi. Si chiama “cultura”.
Rimanendo nel mio settore, con la cultura puoi comprendere i bisogni delle persone, costruire le soluzioni adatte a loro e iniziare a farti conoscere da chi ha bisogno della tua esperienza. Si tratta di comprendere che la fiducia degli altri passa attraverso la conoscenza, il desiderio e l’opportunità. La loro opportunità.
Tu puoi anticipare tutti questi ostacoli con la cultura. Sara questa a fornirti gli strumenti per comprendere quali siano i punti di forza delle tecnologie in relazione alle aspettative di chi le utilizza.
Quanto sei disposto a pagare?
Nel marketing è facile distinguere un’operazione di successo. Questione di piccole percentuali.
Se i tuoi costi si sono limitati al 90% dei guadagni è stato un trionfo, se i tuoi costi superano il 100% dei tuoi guadagni rischi di chiudere. La differenza tra prosperare e chiudere si limita a un misero 10% sul totale delle tue azioni e del tuo fatturato.
Per un singolo professionista, l’investimento più oneroso, che incide moltissimo su questa diabolica percentuale, è il tempo più che il denaro. Per un’azienda la logica è contraria: prima viene il denaro con cui acquistare risorse, strumenti e servizi. Il tempo ha una rilevanza inferiore in quanto viene acquistato anch’esso attraverso l’assunzione dei dipendenti.
Sia per i professionisti che per le aziende, l’eterna lotta consiste nel ridurre i costi e il tempo sotto la fatidica soglia del 100%. Maggiore sarà la distanza, superiore sarà il guadagno.
So cosa stai pensando: che non ho detto nulla di nuovo; questa logica è vecchia come il mondo, tuttavia essendo così nota molti cercano di perseguirla risparmiando. Ciò che è poco noto, addirittura controintuitivo, è che ogni azione ha un effetto sul costo.
Succede che se risparmi nella promozione, accetti un compromesso: qualcuno ti propone una scorciatoia a basso prezzo, la ritieni utile e interessante per contenere i costi sotto la soglia del 100%. In realtà potresti accorgerti, dopo qualche mese, di aver perso più tempo e di conseguenza soldi, intaccando considerevolmente i costi che ritenevi inizialmente vantaggiosi.
Il problema con i clienti consiste nel conoscere il loro prezzo di acquisizione. Certo, perché anche i clienti si pagano. Hanno un costo che devi essere pronto a pagare per ottenerli. Decidi tu con che moneta ripagarli. Potrebbe essere la tua attenzione, il servizio, prodotti omaggio, informazioni, sconti, cene e aperitivi, un sorriso o un costo di acquisizione su una piattaforma di advertising.
Il marketing è semplice: ci sono le persone e i luoghi in cui si ritrovano.
A te il compito di conoscere bene il contesto, le sue regole e come metterti in evidenza al meglio. Ma soprattutto dovrai conoscere le persone, cosa le gratifica, cosa cercano e di cosa hanno timore. Questi due elementi si gestiscono meglio se hai sviluppato una conoscenza approfondita di te stesso e di ciò che spinge le persone ad attivarsi. Si chiama cultura.
Il marketing è semplicemente questione di cultura.
Hai ragione, in questa era digitale dell’acquisizione dei clienti su Internet, devi essere disposto a pagare. Ora dipende da cosa ognuno capisce per “pagare”. A volte “pagare” significa fare un investimento in un servizio, altre volte significa fare uno sconto o offrire un servizio gratuito o a prezzo ridotto.
Ci sono mille modi di pagare l’attenzione di chi ci ascolta ;)
Cercavo un titolo per il mio ultimo video https://youtu.be/88Ippzd6hIo . Me lo hai dato tu con questo bellissimo articolo.Sempre fonte di ispirazione.
Ahh bene!
Riccardo hai proprio ragione. Condivido ogni tua affermazione nel contesto .
Grazie Sonia!
Buon giorno Riccardo, sto per postare sul mio blog un tutorial free di un progettino pittorico, è così sbagliato non chiedere in cambio nominativo e mail? So che una mailing list è importante per poi fare circolare i contenuti eppure chiedere i dati mi mette sempre un pò di difficoltà.
Grazie!
Ciao Sandra. Se il tuo contenuto lo scambi con la mail di chi è interessato non è una pessima idea. Ovviamente va fatto secondo le regole del GDPR.