Molti pensano che i contenuti siano solo quelli pubblici, che ci fanno ottenere la troppo decantata “visibilità”. In verità, i contenuti più efficaci sono quelli unici, diretti, personali, in cui le persone che ci leggono o ascoltano percepiscono che abbiamo dedicato loro un livello di attenzione supplementare.

Ogni giorno inviamo e-mail e messaggi privati. La nostra casella in uscita si riempie di comunicazioni dirette a colleghi, clienti, amici, sconosciuti. Un flusso costante, quasi inarrestabile. Ma quante di esse ottengono una risposta? Quante producono un risultato concreto?
È facile cadere nella tentazione di pensare che la quantità sia sinonimo di efficacia, eppure non è così. Il numero di messaggi inviati non conta, conta ciò che grazie a loro riusciamo a costruire.

Ho imparato che una casella in uscita traboccante di messaggi può essere una metrica ingannevole. Può darci l’illusione di essere stati efficaci, di aver fatto “abbastanza”. Ma la vera misura del nostro impatto non è nella quantità di ciò che spediamo, bensì nelle connessioni che creiamo, nei problemi che risolviamo, nelle opportunità che facciamo crescere.

Ecco perché ora mi chiedo: “Ogni messaggio che invio è utile? È chiaro? È fatto con l’intenzione di costruire un rapporto di fiducia?”.
Invece di premere “invia” senza pensarci troppo, ho scelto di fermarmi un attimo e riflettere. La comunicazione è un atto di profonda responsabilità. Ogni messaggio è un pezzo del tortuoso percorso che stiamo creando tra noi e gli altri.

C’è un film di Oliver Stone – Ogni maledetta domenica – che è stato utilizzato spesso negli eventi motivazionali di inizio anni 2000.
In una scena, infatti, Al Pacino esorta una squadra di football demotivata a non pensare alla vittoria, ma a lottare per i centimetri. Perché i grandi obiettivi non sono altro che la somma dell’impegno che mettiamo in ogni più piccolo gesto:

“I centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro.
In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro.
Ci difendiamo con le unghie e coi denti per un centimetro.
Perché sappiamo che, quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta.” – Tony D’Amato (Al Pacino)

Se oggi la tua casella in uscita è piena, chiediti: “Sto semplicemente mandando messaggi o sto costruendo qualcosa di importante? Mi sto impegnando in ogni singola comunicazione per creare un’opportunità di dialogo?”.

È tutta una questione di contatti e di relazioni significative.
Ogni giorno ci bastano tre nuove conversazioni, tre persone che hanno capito quanto siamo loro utili. Possono sembrare poche, ma se le sommiamo per 365 giorni in un anno, per cinque anni, otteniamo un numero che nessun social ci potrà mai assicurare.
Non serve inviare di più, pubblicare di più o ottenere più like. Serve costruire migliori relazioni.