Immancabile ormai ad un evento che si rispetti il “live twitting”, ovvero la pratica di associargli un hashtag per fare in modo che si crei una conversazione attraverso esso. Accomunando chi vi partecipa con chi segue esternamente sui social network.
Sull’importanza di questo genere di iniziative si sono già dette un sacco di cose, io ritengo che il live tweet, oltre ad essere un indicatore del successo di un evento è anche la misura della sua capacità di generare interesse esternamente, in modo da intercettare nuovo pubblico.
La settimana scorsa sono stato invitato ad IBM BusinessConnect assieme a Rudy Bandiera e Andrea Albanese, con il compito di movimentare l’hashtag e coordinare una dozzina di studenti di marketing della IULM (bravissimi, di cui ricordo quelli nella mia squadra: Mario Lambertucci, Giulia Trincanato, Alessio Arciero e Matteo Ducci).
L’hashtag ufficiale #IBMITSC è stato citato 1591 volte ed è stato costantemente nei trending topic italia per buona parte della mattinata del 9 ottobre, con un potenziale di quasi 4 milioni di visualizzazioni, un numero di utenti (sempre potenziale) che l’ha visto di 327 mila, 235 che l’hanno scritto nei propri tweet con una media di 1.395 follower per contributore. 344 di questi tweet comprendevano link e fotografie.
La conferenza era a sale multiple in contemporanea. Quindi ci siamo divisi in squadre e abbiamo seguito gli interventi postando le cose che abbiamo ritenuto più interessanti cercando di essere più divulgativi il possibile. In alcuni casi l’argomento era molto complesso e di difficile sintesi nei 140 caratteri a disposizione.
Per rinforzare l’iniziativa abbiamo coinvolto esternamente anche alcuni personaggi noti della rete come Claudio Gagliardini.
Sul posto anche altri “pezzi da novanta” come Andrey Golub, Cristina Farioli, Nicola Palmarini e Lorenzo Baraldo hanno contribuito in modo significativo al successo del live tweet.
La copertura mediatica dell’evento è stata affidata ai redattori di ZeroUno oltre ai canali ufficiali di IBM Italia.
Ecco alcuni numeri resi in modo grafico su come è andato il live twitting:
Rispondo a Daniela: abbiamo un team strutturato interno in IBM (si chiama TheCave) che da circa sei mesi si occupa (anche, oltre a molte altre cose) di fare il live twitting degli eventi (tutti) anche introducendo qualche cosa in più del coverage tradizionale ben raccontato qui da Skande. Il 20 novembre, ad esempio, presenteremo la ricerca fatta dal vivo (#idatisonofashion) durante la Milan Fashion Week monitorando semanticamente i feedback al nostro twitting. Tutto gestito internamente. Vero è che per eventi particolari come è stato #IBMITSC in cui tutta la nostra offerta viene presentata in maniera univoca e “centralizzata” ha senso coinvolgere persone esterne proprio come testimoni più che semplici “sponde”. E la dimostrazione dell’importanza di avere voci esterne è il tuo commento. Il punto quindi potrebbe essere visto inversamente. L’impegno semmai è mantenere un team di professionisti interni in forma permanente e non il contrario. Noi abbiamo intrapreso questa strada e la cosa interessante è che sempre più aziende ci vengono a chiedere come si fa. Perché il social non è (solo) il live twitting di un evento, è una relazione dialettica permanente con le persone che entrano (sempre più indirettamente) in relazione con il tuo brand. Come dice Albanese, solo una reale attività online fatta in prima persona dalla propria rete (dipendenti, partners, clienti) porta ad un reale engagement.