Se cerchi di aumentare la tua popolarità e distaccarti dalla massa scoprirai che il mondo è pieno di haters, persone che non riuscendo a fare la stessa cosa, tenteranno di riportarti al loro livello. Come diceva Eleanor Roosevelt, “le grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”. Mi fanno sorridere i professionisti che parlano male di un loro concorrente, incuranti del fatto che danneggiano se stessi ed elevano il competitor a guru. Questo accade, perché le persone sentono l’odore del sangue e la rabbia di un individuo ferito che morde come ultima risorsa prima di soccombere. La stessa cosa accade quando il competitor non è citato direttamente; in questo caso alle percezioni di sofferenza si sommano quelle dell’incapacità di assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Un bagno di sangue comunicativo in cui la fiducia e la percezione di solidità professionale prendono il volo.
Vuoi davvero distinguerti? fai il contrario
Le persone si avvicinano al gruppo che sentono loro affine. La profilazione non è solo una questione di target pubblicitario, ma di registro comunicativo che devi adottare per ottenere un determinato seguito. Se vuoi circondarti di un branco di lupi affamati e frustrati attacca tutto e tutti. Se vuoi clienti, persone moderate e positive cerca di elevarli attraverso contenuti in cui appari positivo e al loro servizio.
“Ci piacciono le persone che sono simili a noi. Questo fatto sembra essere vero se la somiglianza appartiene al campo delle opinioni, dei tratti della personalità, della storia o dello stile di vita” – Robert Cialdini
La parola “successo” era ampiamente usata nella retorica anni ’80 in cui si attribuiva questo sostantivo a chi realizzava qualcosa degno di nota nell’ambito lavorativo. Ora il successo non è solo declinato ai guadagni generati, al prestigio di cui si gode verso un determinato pubblico o alla posizione sociale, ma anche alla capacità di aggregare persone che condividono lo stile e i valori che metti in campo. L’etica nel lavoro e nella vita aggrega le persone che vogliono punti di riferimento in cui riconoscersi.
Hai dunque due possibilità per generare fiducia e seguito: criticare persone o raccontare chi sei e come farai a realizzare i tuoi sogni, tentando di aiutare chi sta percorrendo la tua stessa strada. Di chi ti vuoi attorniare?
Quanto hai ragione.
La mia piccola esperienza, se può servire.
Con gli anni nella mia professione – faccio la psicologa – ho capito una grande verità: ogni terapeuta ha i pazienti che si “merita”. Probabilmente il collega che per farsi bello ha bisogno di svalutare gli altri – e purtroppo ne ho conosciuti – attrae pazienti diversi da quelli con cui interessa lavorare a me. Alla fine il bello della differenza (“bello” per modo di dire, eh!) è anche questo.
E’ come dici tu: “Le persone si avvicinano al gruppo che sentono loro affine”. Capirlo rende la vita professionale molto serena e ti permette di restare in pace anche quando ti imbatti in qualche hater: l’unica cosa che conta è riuscire a comunicare con sincerità e coerenza i propri contenuti.
Mi piace quel che scrivi, spesso mi sono imbattuta in cose tue sul web e penso che ti seguirò più sistematicamente.