Per loro natura, gli esseri umani hanno ridotte capacità mnemoniche e soffrono di scarsa attenzione, di conseguenza dobbiamo cercare di utilizzare tutti gli espedienti che possiamo adottare per farci ricordare, o per riuscire a facilitare il compito nella ricerca di informazioni che ci riguardano.
Il biglietto da visita, quel minuscolo rettangolo di cartoncino che ci scambiamo, ha lo scopo di facilitare il ricordo di noi nelle persone con cui vogliamo rimanere in contatto o iniziare una collaborazione. La versione digitale di questo minuscolo pezzo di carta consiste nello scambio di contatti che, in genere, avviene tramite mail o collegandosi su LinkedIn, la piattaforma che conserva per noi i biglietti da visita e che possiamo scaricare successivamente per inserirli nel nostro indirizzario.
Nella maggioranza dei casi il luogo in cui le persone cercano informazioni che ti riguardano è Google, specialmente se vogliono valutare la tua professionalità, quali competenze o servizi offri. Non essere tra i primi tre risultati con un sito che porta il tuo nome è indubbiamente una mancanza di lungimiranza che ha spesso l’effetto di farci perdere occasioni. Abbiamo assistito negli ultimi otto anni al trionfo delle pratiche di “research online, purchase offline” (R.O.P.O.); sono pochi quelli che non cercano sui motori di ricerca un professionista prima di contattarlo. Avere un dominio con il proprio nome e una pagina web in cui descrivi te stesso, le tue competenze e i servizi che offri è la dotazione base di chiunque voglia rimanere sul mercato nei prossimi anni.
Comprendo se hai poca voglia di pubblicare contenuti, di crearti un seguito e costruire la relazione con un tuo pubblico. Costa energia intellettuale e risorse finanziarie. Se non hai tempo e voglia di impegnarti con la comunicazione digitale, devi comunque dotarti di almeno un account LinkedIn e una pagina di atterraggio in un dominio che abbia il tuo nome in cui racconti chi sei, cosa offri e come contattarti. Il segreto di qualsiasi attività è massimizzare le possibilità di successo anche a fronte di un tempo limitato, di un budget contenuto e di conoscenze tecniche di base. La tua pagina web, anche con poche decine di euro all’anno, ha la capacità di generare nel tempo l’opportunità che ti ripaga dell’investimento e di migliorare molto le percezioni che diffondi negli altri. Un dominio con il tuo nome e cognome, in una buona percentuale di casi, riesce a posizionarsi ai primi posti nei risultati delle ricerche.
Essere presenti dove le persone ti cercano dimostra un’attenzione che ti distingue dai tuoi colleghi, la cui unica presenza è attraverso un profilo Facebook in cui comunicano tramite le foto delle ferie. Tu di chi ti fideresti?
Sono d’accordo con te anche se un professionista oltre alla pagina LinkedIn dovrebbe curare, seppur nella semplicità dei layout, anche un sito web che dica chi è e cosa fa. Il biglietto da visita lo ritengo ancora un validissimo strumento specialmente se interscambiato (io ti do il mio è tu il tuo) ed è seguito da un’azione fondamentale che aime spesso manca: contattare! Il bello di essere un team (o anche solo in due è riuscire a distribuire compiti, pianificare il lavoro a seconda delle competenze. ;)
L’ho scritto infatti! ;)
Pensi che un profilo linkedin aggiornato e curato insieme a una landing page con word press possano essere sufficienti?
Io penso proprio di si.
Per chi ricerca il tuo nome certo! Poi rimane il problema, “perché dovrebbero informarsi su di te?”. I contenuti servono a questo, ma se non hai tempo di farli, o gestisci la tua comunicazione prevalentemente offline landing + profilo LinkedIn sono “rassicuranti” ;)
ho un sito…
Mitica!
Concordo Riccardo,
un sito web ed una pagina Linkedin ben curata aiutano molto.
Mi sento di aggiungere un consiglio pratico: inserite nel vostro sito web il pulsante linkedin per trasportare l’utente sulla vostra pagina linkedin personale.
Ottimo consiglio Fabrizio!