Facebook non spende un centesimo nei contenuti, gli vengono forniti con estrema generosità dagli utenti. Il problema è riuscire a distinguere quelli realmente interessanti e di qualità da quelli noiosi e poco interessanti, che possono far uscire gli utenti dalla piattaforma.
Come ipotizza Ben Elowitz su Ad Age, il Social Network di Mark Zuckemberg è bisognoso di contenuti premium con cui attirare e tenere gli utenti. Le foto di gattini, bambini e altri contenuti stupidi, anche a fronte dei molti like incassati, in realtà, annoiano e tendono ad allontanare. Nel lungo periodo le immagini dolci e tenere che incassano un sacco di pollici in alto non sono utili per chi cerca vere connessioni. L’unico modo per costruire una vera connessione è attraverso la conversazione. E che cosa spinge la conversazione? Semplice, i contenuti pertinenti e di qualità.
Se non avranno spazio cose che ci appassionano, come: opinioni, notizie, i nostri programmi televisivi preferiti, il social network inevitabilmente ci farà perdere la nostra attenzione. E secondo Rupert Murdoch, sta già accadendo.
Look out Facebook! Hours spent participating per member dropping seriously. First really bad sign as seen by crappy MySpace years ago.
— Rupert Murdoch (@rupertmurdoch) May 17, 2013
Murdoch lo sa bene, MySpace dopo aver dominato ha subito il declino e infine l’abbandono. Per Facebook sarà sicuramente diverso, ma nessuno si deve sentire al sicuro nel web.
La provocazione di Ben Elowitz ha un suo perché, non ha solo considerato che se ci circondiamo di persone stupide siamo stupidi anche noi stessi. Quindi, quando guardando la vostra bacheca di Facebook vedrete gattini, cagnolini e idiozie varie una piccola autocritica dovrebbe venirvi spontanea. ;)
Per le cose serie c’è G+. Le community ad es. funzionano molto bene