Sono un grandissimo sostenitore dell’utilità delle domande rivolte a se stessi. La qualità della domanda e – soprattutto – della risposta che ti dai è la componente essenziale della tua crescita professionale e del tuo posizionamento. In questo caso le domande sono semplici, te le fornisco io. Le risposte, al contrario, sono difficili poiché prevedono che chi se le ponga annulli ogni forma di pregiudizio, ego, supponenza, tradizione e cliché. Nelle valutazioni che diamo a noi stessi, ai nostri prodotti o alle nostre azioni tendiamo ad autoassolverci o a mitigare le parti scomode che non vogliamo ammettere a noi stessi.
Il marketing, come qualsiasi attività umana, è soggetto a domande complesse di analisi di noi stessi, dei dati e del pubblico a cui vogliamo rivolgerci e del motivo per cui queste persone dovrebbero apprezzarci. Queste sono le domande scomode che qualsiasi azione di marketing richiede prima di essere intrapresa:
- Chi stai cercando di raggiungere?
Se la risposta è “chiunque” è già sbagliata. Non puoi essere simpatico, utile e interessante per chiunque. Ripeti la domanda. - Come hai intenzione di coinvolgere chi intendi raggiungere?
Stai raccontando una storia che chi vuoi coinvolgere sente come se fosse la sua storia? In cosa crede il tuo pubblico? Quali sono i suoi bisogni e come riuscirai ad ottenere la sua fiducia? - Dove si trovano le persone che ti seguono?
Esiste un luogo più favorevole di altri in cui queste persone si radunano? Come si informano? Dove scambiano le loro opinioni? - Quando risponderanno alla tua chiamata all’azione?
Potrebbe essere un acquisto ad impulso, oppure un costoso servizio che richiede una lunga gestazione della decisione. Vendere un libro o un pacco di pasta richiede minore impegno, poco ragionamento e un rischio inferiore in chi acquista rispetto a un’automobile, una casa o un servizio professionale. Hai dato a loro il tempo per cambiare idea? In base al tempo dovrai prevedere percorsi diversi e un grado maggiore di vicinanza col cliente. - Perché dovrebbero consigliarti ai loro amici?
Stai offrendo qualcosa che li farà apparire intelligenti e utili ai loro conoscenti e di cui potranno andare fieri? Hai previsto un premio per la loro devozione e il loro passaparola?
Queste sono le domande scomode che tutti dovremmo porci prima di iniziare una qualsiasi attività di promozione o di posizionamento. Sono scomode, perché prevedono grande sincerità, critica e trasparenza nei confronti di noi stessi.
Se risponderai alle domande in maniera ragionata e sincera troverai l’unicità che è la tua sola e unica arma nei confronti di un mercato rumoroso e saturo.
“Il numero di persone che pubblicano contenuti sui social network sta crescendo a un ritmo impressionante. Distinguersi significa non cercare di essere tutto per chiunque. Difendi qualcosa di specifico e concentrati sull’approfondimento con i tuoi messaggi attraverso il coinvolgimento, le connessioni e i contenuti”
Lee Odden CEO di TopRank Marketing
Grazie Riccardo. Bisogna mettersi in discussione per capire il motivo di un goal mancato o della fatica ad arrivare in zona tiro. Uscendo dalla metafora già le prime due domande sono scomode.implicano sapere chi siamo e in che modo possiamo essere utili. ottimi suggerimenti!
Sono d’accordo, grazie Nicola!