Sono in un’epoca di decisioni difficili. Ho pensato tanto al mio futuro, al momento attuale e al mio passato. Scrivo questa riflessione per aiutarmi e aiutare chi la leggerà, chi sta vivendo un momento come quello che sto vivendo io o per chi sente il peso di una decisione difficile e necessaria.
Quando tutto nella tua vita va ottimamente, nel lavoro, nelle relazioni e negli affetti si dice che viviamo in una bolla, una zona di comfort che ci rende appagati e soddisfatti. Purtroppo, l’esperienza ci insegna che questa zona di comfort potrebbe spostarsi. Ad un certo punto ci ritroviamo – per cause che non dipendono da noi – fuori dalla “bolla” in cerca di una nuova dimensione in cui ritrovare la perduta serenità.
Sto parlando di uno stato mentale, non parlo solo di soldi, affetti e di affermazione professionale. Sto parlando di appagamento per quello che si è, di prospettive future e dell’ecosistema che ci circonda.
Un giorno potrebbe arrivare anche per te, come è accaduto a me, che un pezzo del tuo mondo crolli e che ti debba muovere per raggiungere una nuova “bolla” in cui vivere sereno.
“Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze”
Paulo Coelho
Appunti per una decisione difficile
- Dicono che la più coraggiosa decisione che possiamo prendere sia quella di tentare di essere di buon umore ogni giorno. Questa me la sono imposta come priorità, anche se ho molto per non esserlo, non lo devo far pesare a me stesso e soprattutto agli altri.
- La seconda decisione è riconoscere apertamente ciò che non funziona, quello che non mi fa stare bene. Inutile nascondere la polvere sotto il tappeto. Rimandare non serve a niente.
- La terza decisione consiste nell’abbandonare l’investimento. Quanto ci è costato in termini di tempo, di soldi ed energie quello che abbiamo faticosamente ottenuto? A questo punto non posso rimanere legato a un investimento infruttuoso, è diventato un costo irrecuperabile, non è possibile rientrare di una parte di questo investimento e rimanerne agganciato per paura di perdere questo valore, non fa altro che limitarmi e vincolarmi. Meglio abbandonare i costi irrecuperabili.
- Faccio due liste. La prima è un inventario di tutto quello che funziona, che ha ancora un valore e che lo avrà in futuro. La seconda di tutto quello che mi manca, che avrà un futuro e che posso sostenere. Poi le metto a confronto in modo da orientarmi meglio.
- La decisione finale.
Ora considero ogni opzione basata sul futuro. Ignoro i costi irrecuperabili, sono andati perduti e mi libero dal peso di quello che le persone possono aspettarsi da me.
Quale opzione mi rende felice? Cosa posso vivere come un cambiamento, una sfida esaltante o un nuovo investimento che recupererò con gli interessi?
Il passato è un valore unico e tangibile che rimarrà sempre, ci appartiene. Rimane nei ricordi, nel curriculum e accresce l’esperienza che ci servirà nei progetti futuri. Ma se il passato significa risentimento, avere lo sguardo rivolto all’indietro o ci mette paura, perché qualcosa è andato storto, non è il passato di cui abbiamo bisogno.
La vita cambia solo nel momento in cui prendiamo una decisione nuova, ragionata, sostenibile e ci impegniamo a realizzarla.
Per me questo è il momento delle decisioni difficili, se anche tu stai vivendo un momento del genere, spero di esserti stato d’aiuto con il mio ragionamento.
Grazie, arriva proprio nel momento giusto!
Sono felice di esserti stato di aiuto Chiara
Ciao Riccardo,
Ti seguo da molto e i tuoi libri mi hanno permesso di migliorare la mia comunicazione e il modo di interpretare molte azioni di Marketing e applicarle al mio settore.
Concordo sulla difficoltà di prendere decisioni a volte dolorose dal punto di emotivo ma costruttive nell’ottica del futuro. Personalmente mi oriento sul “sottrarre”, quando si aggiungono troppi progetti e le direzioni da prendere sono troppe rispetto al tempo da dedicargli applico una sottrazione basata sulla quantità di tempo rapportata al ritorno di soddisfazione che quella direzione mi sta o mi potrà offrire.
Buon umore sempre
Un caro saluto
Stefania Longo Rossini
Un abbraccio Stefania!
Ciao Riccardo, i 3 viatici per affrontare l’incertezza secondo l’immenso Edgar Morin
Ecologia dell’azione
Strategia
Scommessa
Qualche tempo fa in una telefonata di 15 minuti mi hai aiutato tanto, mi piacerebbe restituirti il favore.
Un abbraccio
Vito Cucco
Ciao Vito,
grazie amico mio!
Non avrei mai voluto leggere quanto scrivi ma nascondersi o far finta di niente non è mai cosa buona.
Per questo ti ringrazio e ne farò tesoro.
Grazie Eugenio!
Gentile Skande,
ho ritardato nel commentare il suo messaggio, un po’ per pudore, un po’ perchè non volevo essere troppo impulsiva, avendo vissuto una situazione simile.
Mi sono ritrovata a riflettere su questi stessi punti circa un anno fa, quando, di pancia, ho deciso di abbandonare uno dei lavori più “ambiti” per la necessità di rimettere in gioco la testa.
Quella che definisco “di pancia” è stata, in realtà, una lunga e tormentata analisi dei pro e dei contro, durata mesi se non anni, fino a quando non mi sono davvero resa conto che prima di tutto avevo la responsabilità di sentirmi bene con me stessa, perchè altrimenti non sarei riuscita ad essere la persona che volevo con gli altri. Avevo bisogno di tornare a progettare il futuro, almeno un po’, o avrei sprecato anni nella routine giornaliera.
Così, oggi, ho ripreso in mano la mia vita. Non è facile, ci sono imprevisti ovunque, ma finalmente sono libera di emozionarmi ancora e rimettermi in gioco! Ed il senso di costrizione è momentaneamente dimenticato. Sì, perchè sono convinta che le fasi di dubbio, ansia e incapacità decisionale siano fasi cicliche della vita di ciascuno, che però ci portano fino al baratro, per poi darci nuovamente la forza di ricostruire, con più consapevolezza e nuovi presupposti.
Cordialmente
Cristina
Cristina
Mamma Mia che bel commento. Credo che queste situazioni difficili le stiamo vivendo un po’ tutti.
Anche io sto cercando di riprendere in mano la
Mia vita, perché una ne abbiamo a disposizione e non vorrei sprecarla subendo un mal contento non solo
Mio ma anche delle persone che mi circondano
Bellissima testimonianza Cristina, grazie
Ottima riflessione Riccardo, in un momento dove siamo in molti davanti a decisioni importanti e bolle che si sono spostate.
Io come suggerisci nel dubbio buon umore ogni giorno, aggiungo formazione e sana sperimentazione.
Grazie per la tua preziosa condivisione!
Leonardo
Ciao Leonardo, grazie!
Caro Skande,
non conosco i motivi, ma non serve conoscerli. Il ciclo della vita si ripete con delle varianti che non influiscono sul risultato finale. Alla mia età si possiede un potere che si chiama consapevolezza, il saper leggere esattamente quello che è stato e cercare la strada che ti fa essere in pace con te stesso. Allora, quello che hai avuto e quello che hai dato si bilanciano in un insperato punto di equilibrio. Sei ancora giovane e non sei a questo punto. Hai ancora tanto tempo per decidere e sognare, come tutti.
Simone, con affetto
Il cambiamento lo possiamo ottenere a qualsiasi età, basta volerlo!
Caro Riccardo,
la vita è fatta costantemente di decisioni, alcune neanche ci accorgiamo di prenderle.
Questo post arriva in un momento altamente sfidante, uno di quei momenti dove ho dovuto decidere dove investire i miei risparmi mentali e fisici.
Dopo aver fatto più o meno quello che hai scritto tu, valutando i pro e, soprattutto, i contro, ho deciso di prendere la somma che avevo in tasca e non versare più nulla nell’investimento infruttifero, conservando almeno il capitale.
Così ho preso quel che avevo e l’ho messo nel mio portafoglio, ora sto cercando un’altra forma di investimento.
Il mercato è complesso e vanno valutate tutte le opportunità di guadagno.
Una cosa è certa, il nostro presente è quello che domani sarà il nostro passato, se non investiamo bene nel presente non avremo un buon passato e non valorizzeremo il nostro futuro.
Bella riflessione Annarita, grazie!
Che tempismo incredibile. Ieri sera facevo delle considerazioni simili come “girare la testa in avanti” e smetterla i sbirciare un passato ormai trapassato remoto e irripetibile. Nel mio caso parto da un livello moooolto basso con una vita privata, professionale ed emotiva da ricostruire da zero, sono certo che acquisire una prima consapevolezza come questa sia già un grande inizio, almeno per me.
Un abbraccio e lunga vita
Un abbraccio anche a te Francesco
Ciao Skande, hai colto nel segno. Nella tua riflessione leggo la capacità di parlare a tutti quanti, e non solo a te stesso. Ho già iniziato l’inventario… ;)
Farò tesoro delle tue parole, come peraltro ho sempre cercato di fare.
Grazie.
Grazie e in bocca al lupo amico!
No pain no gain. Personalmente provo gratitudine per tutti i bastoni fra le ruote, senza i quali non ci sarebbe crescita, rinnovamento, metamorfosi, nuove realizzazioni. Mi torna la fame di imparare, di reinventarmi. Questo mi mette il buon umore: la fiducia in me stessa. Ho preso una decisione che cambiarà il mio futuro e gettato le basi per un passato sano che alimenta la mia autostima: altro buon umore. Facile? No, affatto ma lo stare comoda ad aspettare è stato peggio, ce la farò, questa volta col buon umore, viaggio leggera ;) Forza Skande! Grazie, bellissimo leggerti!
Grazie Ste, un abbraccio anche a te!
Senza nuovi stimoli la nostra vita sarebbe troppo noiosa.
Per molti è difficile fare scelte e capire in che direzione andare, soprattutto se si ha un lavoro “fisso”.
Non voglio la noia, ma neppure un terremoto. Il cambiamento arriva quando meno te lo aspetti
Non avrei mai pensato di trascrivere una citazione di Paulo Coelho!
Un altro bias da rimuovere, sempre avanti nella costruzione di un nuovo sé quotidiana e faticosa, ma necessaria.
Grazie per avere condiviso non solo idee e ragionamenti ma anche emozioni e sentimenti. Anche io in cerca di una nuova dimensione dove ritrovare serenità. So che mi mancano ancora porzioni di consapevolezza per interpretare certe svolte, ci sto lavorando, con fatica e convinzione.
Grazie per la condivisione,
Grazie Marina, un abbraccio!
gent.mo Skande
non ci conosciamo. Non ci siamo mai incrociati. Ogni tanto leggo i tuoi post su LinkedIn o sul tuo blog … forse meno di quanto dovrei.
Ho iniziato a leggere questo post come tutti gli altri, ma già alla seconda riga mi sono immedesimato con le tue parole, come se fossero le mie. Come se le avessi scritte io.
Sinceramente … non saprei dirti quanto le tue parole mi siano d’aiuto ma certamente ci hai fatto sentire tutti meno soli. Non è poco!
Grazie. Tanta Luce a te e a tutti noi.
Ciao Richi
Penso e ripenso da quando ho ricevuto il tuo pensiero riguardante la ‘decisione difficile.
Rifletto e scopro così, di non ricordare una ‘bolla’ di appagamento dalla quale sono ripartita quando gli equilibri sono cambiati.
In realtà è stata una continua ricerca, nel mio navigare a Bolina, del flusso dei venti che mi spingevano oltre…
La malinconia però mi viene appresso se mi faccio la domanda intima: oltre ma verso chi?
Si perché è verso chi vorrei essere e non verso cosa vorrei raggiungere nel mio viaggio.
Mi viene la malinconia leggera perché altre persone sanno che rotta vorrebbero prendere per arrivare alla loro destinazione e realizzare il sogno.
Nel mio viaggio incontro porti di ogni genere che possono sempre riempire la mia stiva di esperienze ed incontri edificanti mentre la zavorra resta istintivamente a riva.
Poi parto controcorrente spinta dal vento e correggo la rotta mano a mano…
L’unica rotta che ho in testa è quella di ‘andare Oltre’.
Ma, c’è un ma che mi coglie perché quando leggo le tue parole intuisco che tu riesci a darti un nuovo scopo, un arrivo, una meta.
Io non riesco a vedere una meta ma solo un navigare.
Ti ringrazio sempre tanto per tutti i profondi pensieri che mi doni con i tuoi post e scritti.
Ti stimo molto.
Samy
Buongiorno a tutti.
Come dico a me stessa, e non solo, soprattutto quando è necessario agire e, ancor prima, scegliere, non esiste la scelta perfetta, ogni scelta ha i suoi pro e i suoi contro, l’importante è fare la scelta che sembra più giusta. Molto meglio che rimanere fermi, che lasciarsi portare dagli eventi senza neanche sentirsene sereni, molto meglio che lasciare che sia il tempo a scogliere i nodi a modo suo, tenendoci alla larga dalla responsabilità di scegliere.
Semplice o meno, le cose difficilmente si risolvono da sole, tanto vale fermarsi un istante o più, riconsiderare tutto e cercare di capire cosa tenere e cosa lasciare andare e, soprattutto, cosa potrebbe aiutarci a sentirci un po’ più felici o a fare le cose con rinnovata felicità. A volte lo dimentico, per quanto io stessa lo consideri importante, quanto è importante decidere di scegliere.