C’è un sistema molto semplice per produrre contenuti: prendere una notizia e riportarla. Questo è un contenuto valido se sei un quotidiano o un organo di informazione che basa sulla quantità e il servizio informativo il suo modello economico. Non è un contenuto efficace se sei una persona che ha l’obiettivo di costruire una credibilità o generare aspettativa.
C’è un secondo tipo di messaggio, molto più efficace, se vuoi ottenere un posizionamento nella mente di chi ti legge o ti osserva: creare contenuti che dimostrino la tua capacità di analisi, di creare innovazione o leadership di pensiero. Questa seconda tipologia si ottiene attraverso l’analisi e la decodifica delle fredde informazioni, attraverso la tua partecipazione ad esse.
Grazie alla “noia” del distacco totale dagli stimoli esterni riesco a produrre contenuti per il mio Blog, articoli o libri. Questa pratica, che funziona per me, non è detto sia valida per tutti, tuttavia è il momento in cui le informazioni vengono filtrate attraverso l’analisi libera da stimoli che i miei contenuti escono dalla connessione tra le informazioni appena apprese e tutto il resto, ovvero la mia esperienza e la mia conoscenza diretta. Al contrario, quando mi sforzo di scrivere qualcosa nella fretta, escono comunicazioni fredde e del tutto prive di personalità.
Gli stimoli che limitano la creatività
La noia non esiste più da almeno 30 anni. Mi ricordo di averla vissuta da ragazzino, prima che la TV commerciale trasmettesse senza limiti e prima che il computer e i suoi derivati diventassero estensioni fisiche della nostra conoscenza e della nostra relazione. La noia appartiene al passato e con essa abbiamo perso una parte fondamentale del nostro cervello: la divagazione e la creatività indotte proprio dallo stato di noia. Gli strumenti di cui ora ci serviamo, raramente ci permettono di essere soli con i nostri pensieri. Siamo alla continua ricerca di occupare lo spazio vuoto e di riempire il silenzio. La noia è come una perdita di tempo.
Cal Newport, professore associato presso la Georgetown University afferma che:
“Se ti esponi solo a informazioni interessanti e ti nutri di stimoli, ma non ti prendi il tempo per pensare davvero – per elaborarli, per guardarli da diverse angolazioni, per provare a gestirli contro altri paradigmi o strutture che hai nel tuo attuale schema mentale – se rinunci a stare solo con i tuoi pensieri, probabilmente stai ricavando solo una piccola parte del loro valore potenziale”
Cal Newport
Secondo Cal, non ti stai concedendo il tempo per comprendere il passato, elaborare le informazioni che hai assorbito e trasformare tutto questo in uno stimolo creativo. Forse è tempo di concedersi un momento di noiosa riflessione. Ne va della nostra formazione e della crescita personale che si ripercuoteranno, inevitabilmente, sull’efficacia dei nostri contenuti.
È molto interessante e veritiero quello che hai scritto, anche se nella realtà che ci circonda a volte piuttosto superficiale e materialistica i pensieri un po’ più filosofici e spirituali non vengono presi neanche in considerazione. Certamente dipende anche con chi si parla.
Chi vuole un pubblico di persone superficiali parla in modo superficiale, siamo noi a decidere da quale pubblico farci ascoltare ;)
Amo i tuoi post.
Il tempo di elaborazione di informazioni, di eventi è essenziale per scelte e vita ( il più possibile) consapevole.
Ma ti chiedo:
dalla noia, cosa ti stendere quel braccio metaforico per condividere fuori?
Il desiderio di attrarre le persone che ti assomigliano ;)
(per amicizia, vendita o semplice conversazione)