Ho pensato molto a questo articolo, nato dalla domanda che mi viene posta di frequente: “esiste uno schema per creare contenuti coinvolgenti e capaci di ottenere attenzione?”
Anche se non esiste una formula magica, ho annotato elementi comuni e ricorrenti nei contenuti di maggiore successo che a mio avviso hanno influenzato la loro riuscita.
Premetto che un contenuto di successo è sempre influenzato da fattori pregressi di posizionamento e autorevolezza percepita dalla testata o dalla firma dell’autore. Successivamente dalla capacità di ottenere stakeholder, capaci attraverso il loro pubblico di favorirne la propagazione. Ho individuato alcuni punti che andrebbero valutati attentamente durante la stesura della storia che vuoi raccontare.
Nulla di nuovo. Al contrario di quello che si pensa, le grandi storie aggiungono solo un piccolo tassello a quello che le persone conoscono già. I contenuti di maggiore successo concordano con quello che le persone credono facendole sentire più sicure e intelligenti. La gente, anche se non lo ammette, non ama le novità in quanto tali, amano le novità che confermano le loro credenze.
Il lettore non è stupido, cerca divertimento o scorciatoie. Tra chi crea contenuti c’è il mito del lettore sprovveduto che crede a qualsiasi cosa raccontata bene e con un buon titolo acchiappa clic. Questi lettori esistono sicuramente, tuttavia non sono particolarmente numerosi o utili al fine di propagare il contenuto o creare credibilità e posizionamento. Sono molto più numerosi quelli che non leggono, ma questi non saprei come attivarli.
Se non è attendibile non funziona. È fondamentale l’autorevolezza di chi pubblica, in alternativa il contenuto deve essere supportato dai dati che vengono enunciati. È possibile basarsi sull’autorevolezza riflessa attraverso abbondanti citazioni dei migliori guru del settore. Hai il dovere di venerare l’elemento più scarso e raro che puoi ottenere: la fiducia.
I grandi contenuti non ti dicono cosa pensare. La narrazione più potente ti induce a ragionare e, nel caso, ad arrivare da solo alle conclusioni. Se chiudi con il tuo pensiero o l’enunciazione dello scopo che ti ha portato a raccontare la storia molta parte della credibilità crolla. I narratori efficaci sanno come e cosa far pensare al lettore alla fine del racconto senza dichiararlo.
I contenuti non sono rivolti a tutti. Le persone sposano una visione del mondo e uno stile. Devi assumere una posizione coerente e stabile per ottenere un pubblico simile a te che ti supporti. Non scrivere (o fare video) per piacere a tutti, il tuo scopo finale è ottenere la stima e la vicinanza di chi è simile a te. Le persone decidono se piace loro qualcuno dopo averlo “annusato” e tu non vorresti mai essere apprezzato da persone distanti o in contrasto con i tuoi valori, il tuo carattere e la tua professionalità. Come ho scritto nel mio ultimo libro Rock’n’Blog, “la fiducia si alimenta rimanendo coerenti anche a fronte dell’impopolarità”.
Il tono di voce. Il contenuto di successo è confezionato ad arte, ogni parola è soppesata, ogni elemento appare nel giusto tempo. Lo stile è esso stesso contenuto. Va calibrato in base alle persone che vuoi raggiungere e al luogo in cui lo pubblichi.
Chi comunica per professione sa che nulla è certo quando si parla di attenzione del pubblico, sono troppi gli elementi tecnici, emotivi e stilistici che intervengono nel concedere successo ad un contenuto. Una certa stabilità in fatto di performance la garantiscono solo questi elementi: la quantità di pubblico, la fiducia e l’autorevolezza percepita in chi ha creato il contenuto. Il resto è un misto tra alchimia e soddisfazione dei bisogni del lettore.
Molto interessante, come sempre per i tuoi post una domanda: riferito al tema della enunciazione dello scopo, le call to action alla fine di in post sono controindicate? Grazie ancora.
Dipende! :D
Se hai scritto un post per motivi promozionali sono quasi d’obbligo, ma non aspettarti di aver creato un contenuto che si faccia condividere eh!
Io sono per uno stile meno energico commercialmente, forse troppo, in cui il mio scopo è coltivare la fiducia (non imitarmi, forse sono io a sbagliare)
Grazie Riccardo. Ti leggo da poco e sto trovando sempre stimoli interessantissimi.
Ne sono molto onorato amica mia! Grazie
Ad ogni “tipo” di lettore, il contenuto adatto.
Anche per questo cercare di essere “tutto per tutti” è una strategia di solito fallimentare (oltre che faticosa)!
non esiste quella comunicazione infatti :D
“I grandi contenuti non ti dicono cosa pensare”.
Ho trovato questa la novità più rilevante della lettura dell’intero articolo.
Di per se, è molto interessante; spesso mi è capitato di pensare e realizzare pagine in cui si promuove un prodotto o un servizio, e si tende a dire al cliente cosa pensare e cosa fare -creandogli quasi un percorso obbligato.
Trovo difficile giungere a un equilibrio tra il lasciare il dovuto spazio di riflessione e l’attrarre il cliente verso la propria comunicazione.
Come fare in concreto? Basta provare e testare diverse soluzioni?
Grazie mille!
Il narratore traccia un percorso attraverso suggestioni e dati. Se ti accompagno per mano lungo un sentiero narrativo alla fine la penserai come la penso io (non sempre accade, ma quasi)
Nell’articolo dici che il contenuto non dicono cosa pensare. Quando vado a descrivere una tecnica meditativa spiegando delle semplici regole per ottenere un miglioramento nel suo svolgimento (come un decalogo), dovrò essere, con tatto, direttivo inducendo in un certo senso un condizionamento nel fare.
In questo specifico caso vuoi dire che sarà il lettore a decidere quando fare la tecnica, perchè farla, cosa adottare di quella tecnica ecc?
Grazie
Il tuo è più simile ad un “tutorial”, quindi DEVI dirgli cosa fare eh! ;)
Si ma come fare ad identificare una nicchia di lettori. È quasi impossibile determinare chi deciderà di leggerti e chi no. Non lo possiamo sapere, è tutta una teoria, ma in pratica ?
Nel caso di un quotidiano è più facile identificare il proprio lettore, nel caso invece della net il pubblico di riferimento è vasto ed eterogeneo.
Ma scherzi?! Sei tu a determinare il tuo pubblico attraverso il contenuto e allo stile che usi. Se racconti la tua palestra Yoga è impossibile che ti leggerà/seguirà uno che non ama l’argomento. Quindi hai selezionato il pubblico ;)
Se fosse solo per questo sarebbe tutto molto più facile, invece non lo è.
Nulla è facile in un mercato competitivo come la comunicazione amica :/
Quindi ritengo che determinare (a patto di riuscirci) la tua nicchia non sia sufficiente per essere letto. Ritorno al mio primo commento. Grazie comunque.
Ancora una volta mi ritrovo in quanto scrivi. Coerenza, giusto tone of voice, fiducia, autorevolezza e il tuo pubblico continuerà a seguire con interesse i tuoi post. Io almeno faccio così e lo stesso lo applico per chi seguo.
Grazie Riccardo per il contributo!
Tu sei estremamente gentile. Quindi sei il genere di persona da cui desidero ottenere attenzione
Gentile Riccardo,
sempre chiaro e dritto al punto. Sono d’accordo con ciò che dici. Grazie del contributo.
Grazie a te Martina!
Ogni tuo articolo.. è uno spunto, un incitamento a migliorarsi. Da quando ho cominciato a leggerti non sono mai rimasto deluso. Sempre originale e riflessivo. Complimenti Riccardo
Grazie amico mio!
Non essere tutto per tutti ed accompagnare per mano in un sentiero narrativo usando un tono di voce ed uno stile di scrittura che sia lo stesso dei contenuti. Grazie Riccardo per questo splendido articolo.
Grazie a te Cinzia!
Tutto è scritto in modo interessante e in grado di avvicinare alla scrittura chi ha poca esperienza. Lettura scorrevole e ottimi consigli per immaginare il proprio target di lettori, articolo molto utile.