Durante le consulenze alle persone o alle aziende vedo che sono almeno quattro gli errori che si ripetono frequentemente e che accomunano chi vorrebbe usare la propria comunicazione per ottenere uno specifico obiettivo.
Quattro errori che vanno a precludere le possibilità di mettere a profitto l’investimento in tempo e denaro che metti in campo nella speranza di trarne un giusto profitto.
Questi sono i quatto errori che vedo frequentemente:
- Non capisci chi sia o dove sia il pubblico corretto
Questo è l’errore più comune. È la domanda che pongo nei primi istanti di ogni mia consulenza. Voglio sapere chi hanno immaginato che siano interessati a loro o ai loro prodotti/servizi. Voglio l’identikit del cliente tipo e dei suoi bisogni, voglio sapere dove trovarli, cosa pensano e come smuoverli.
Non avere idea di chi sia il tuo cliente, cosa sogna e quale luogo frequenta digitalmente rende la tua comunicazione dispersiva, costosa e poco efficace.
Ho visto palestre di quartiere aprire canali LinkedIn e commercialisti sbarcare su TikTok, “perché è in forte crescita e un giorno sarò posizionato”, dicono. Oppure venditori senza sito web, o aziende B2B metalmeccaniche che aprono inutili pagine Facebook.
Un errore tipico che costa molto caro: più che denaro si perde tempo, tanto tempo prezioso. - La coerenza, questa sconosciuta
Questo è un errore tipico del Personal Branding: guardare all’attualità e al risultato (engagement) più che alla coerenza e alla gestione delle percezioni. Le aziende in questo sono generalmente più attente alla coerenza in linea con i loro obiettivi, mentre le persone hanno un grande nemico che si chiama “ego”. Alcuni non sopportano di avere una comunicazione coerente e verticale ma con pochi riscontri e tentano di ottenerli con sparate fuori luogo su temi che non competono loro o che li rendono degni di poca fiducia in chi li osserva. Dovrebbe condurre il gioco il tentativo di ottenere la fiducia, non il numero di commenti o like ottenuti. - Contenuti poco efficaci
Su questo punto c’è da lavorare moltissimo, ma è comprensibile sia una nota dolente, perché la comunicazione è una forma d’arte che prevede studio, metodo e conoscenza. Comunicazioni che portano all’autoreferenzialità sono gli errori più classici. Quando parli del tuo fatturato, di quello che fai o dei risultati che hai raggiunto otterrai meno interesse rispetto a quando crei contenuti in cui aiuti le persone a diventare come te, a risolvere un loro problema e a rispondere a una loro domanda. Certo, vorranno sapere di più su di te, ma solo dopo che avranno capito come puoi essere loro di aiuto. - Non hai una strategia
Ho messo come ultimo il peggiore degli errori: scambiare le tattiche per la strategia. La differenza è sostanziale. Una tattica consiste nel mandare una newsletter in un determinato giorno a una determinata ora, oppure pubblicare una serie di post promozionali su Instagram. La tattica è la singola operazione che senza una visione organica, coerente e programmata, rischia di risultare totalmente inutile.
La strategia è una missione, una strada da percorrere, il fine di tutte le tattiche che metti in campo. La strategia si compone di chi sei tu, chi vuoi essere, come vuoi essere riconosciuto e apprezzato. La strategia è il tuo punto di arrivo, adotterai tutte le tattiche che ritieni utili per avvicinarti al tuo obiettivo.
Come qualsiasi attivita umana il marketing è soggetto alle mode del momento, al blogger di turno che decanta una nuova tattica o al webinar che indica una finestra di possibilità da cogliere prima che sia troppo tardi. Tutto è utile, ma senza conoscere chi sei, cosa vuoi ottenere e quali strategie hai la capacità di mettere in campo per arrivare ai tuoi obiettivi, ti mancheranno consapevolezza, coerenza e direzione. L’errore peggiore che puoi commettere.
Mi piace leggere quello che scrivi: non sei ripetitivo, non cerchi di trasformare gli altri a tua immagine, vuoi che emerga il loro meglio.
Grazie
Ottimo articolo. In particolare il pto 3. Ancora oggi un numero incredibile di aziende buttano soldi per fare siti web dove descrivono “come sono bravo io” e mai “come risolvo IL TUO problema”. Io vado su Internet, nel 95% dei casi, perché ho un problema da risolvere e mi piacciono aziende che mi danno la soluzione…
E non che mi raccontano il problema, perché i miei problemi li conosco benissimo.
Grazie Patrizia!
@Alessandro, hanno una comunicazione incentrata sull’autocelebrazione
Buongiorno Riccardo grazie per il tuo articolo che condivido tutto. Dal mio punto di vista un’ altro
errore di comunicazione tipico di alcune grandi aziende magari con un brand famoso è quello di parlare al proprio target senza mostrare il “volto umano” dell’azienda. Oggi più che mai ne hanno bisogno per avvicinarsi alle persone.
Le persone fanno la differenza, soprattutto sui Brand!
In tanti dicono saper di comunicazione aziendale, quando all’interno della propria azienda, istituzione u organizzazione esiste un divario sproporzionato nel saper comunicare efficamente. Questo si evidenzia successivamente sulle strategie, che come ben espone l’autore, non sono semplici tattiche e/o azioni, ma piuttosto una seria pianificazione di entrambi sotto una tempistica e obiettivi delimitati, sostenute da un piano di contingenza e
Ci terrei solo ad aggiungere che finché le aziende non investano in comunicazione a 360 gradi, sia internamente che a livello promozionale e corporate, non capiranno la complessità del nostro mestiere. I social sono solo una tattica che potenzia e non il vettore che determina se la comunicazione è di successo o meno.
Questo commento è meritevole di un post. Bellissimo spunto, grazie amica!
Sante Parole!