La gestione dell’aspettativa e il suo appagamento è ciò che determina un elemento imprescindibile in qualsiasi attività umana, ovvero, la motivazione. Che tu abbia un canale YouTube o un Blog questo è un elemento determinante che ti potrebbe dare o meno il successo.
Per facilitare la comprensione della tesi che voglio dimostrare, parto per un assunto che ritengo certo e indiscutibile: se non si è già famosi per altri motivi, l’unico modo per essere rilevanti online è ottenere un pubblico circoscritto, costituito da persone interessate a uno specifico argomento, attraverso una comunicazione costante di contenuti verticali e che incontrino l’interesse di chi legge.
Non bastano quindi dieci contenuti straordinari, ma occorrono mille post puntuali, rilevanti su un determinato tema, utili ad aggregare un pubblico limitato in un periodo di almeno tre anni.
Gutta cavat lapidem
Ogni volta che dico questo, vedo molte facce scure che non gradiscono la mole di lavoro da affrontare e il tempo che dovranno attendere per ottenere i primi risultati. Non conosco un metodo sicuro e veloce, ma sono certo che questa strategia, senza dubbio lenta, porti a risultati certi. Si tratta di generare famigliarità, aspettative e credibilità in un pubblico distratto, che tende a non fidarsi del primo che arriva.
Il modo migliore per cambiare il comportamento a lungo termine è attraverso un riscontro a breve termine.
La cosa che devi considerare è che pochissimi lo stanno facendo e che i più iniziano e mollano nelle settimane successive. Se ci fai caso, i comunicatori più costanti sono quelli che hanno capito quanto sia conveniente produrre contenuti. Molti seminano, pochi coltivano, pochissimi arrivano a raccogliere i frutti. Mi riferisco al tempo, non certo alle capacità che si affinano con la pratica e l’esercizio.
Il tempo è un sotto prodotto della motivazione, il nostro comportamento è dettato dalla relazione tra causa ed effetto. Se non ci è chiaro l’effetto, oppure lo percepiamo incerto, non investiamo sulla causa scatenante. Non tutti sono in grado di ragionare sul fatto che il lungo termine non è la somma dei termini brevi.
Questo è il motivo per cui quasi tutti i blogger mollano e sono pochi quelli che ottengono risultati: causa, effetto. Visione e motivazione.
Secondo me te è più importante pubblicare contenuti in quantità, esempio un post al giorno, rischiando di peccare un po’ nella qualità, oppure puntare solo sulla qualità, quindi pubblicare 3 post alla settimana, o magari anche solo uno, ma approfondito e con una valore maggiore. Mi riferisco nelle mio caso soprattutto ai video.
Su questo ho una mia visione di cui sono molto convinto: nella prima fase (un anno almeno) bisogna pubblicare TUTTI i giorni feriali anche a costo di creare contenuti dalla qualità non eccelsa. Io ho fatto così per due anni. Poi man mano che il pubblico cresce si può ridurre per incrementare la qualità. Dipende da quanto sei bravo come comunicatore, c’è gente che pubblica tutti i giorni con una qualità impressionate e costante
Lei cosa usa come piattaforma
Blogger e/o wordpress ?
Uso WordPress ;)
Come fai quando hai un post che nonostante non sia proprio il tuo argomento preferito ha particolarmente successo? Che ha un elevato e costante numero di visite? A me è capitato e sembra che in qualche misura cannibalizzi tutto il resto, sembra che non si riesca più a far leggere altro.
Che lo lasci stare, egli vive di “rendita di posizione”. A mio avviso è un segnale ottimo, che potrebbe ripetersi anche con altri contenuti futuri (cerca di essere più verticale da ora). Avanti così
Caro Riccardo, grazie dei tuoi preziosi consigli. Pensi che questo valga anche per un blog letterario? Avevo cominciato un blog dedicato alla letteratura romena contemporanea qualche anno fa, che ho poi trascurato (te lo linko sotto). Vorrei riprenderlo perché penso che ne valga la pena. Secondo te ho qualche chance se applico il tuo metodo? Si presterebbe un blog letterario a pubblicazioni giornaliere?
Un saluto,
Anita
Qualsiasi opera di comunicazione deve partire dal bisogno delle persone. La domanda è questa: c’è un mercato per quel genere di argomento?
Insistere va bene, anzi si deve, ma deve esserci una richiesta di mercato. Se piace solo a te o a poche decine di persone non aspettarti un pubblico vasto ;)
Spesso mi piace fare confronti con l’attività fisica (merito anche dello scrittore, e runner, Murakami). Non si può pensare di andare in palestra solo per un mese ed averne già dei risultati apprezzabili, così come non si può credere di correre la prima maratona di 42 km senza allenarsi ogni giorno per almeno un anno intero. Con la scrittura, e la comunicazione, è la stessa cosa. Occorre farsi i muscoli e la chiave è la perseveranza.
Molti pensano che sia diverso, che in pochi giorni si riesca a creare un pubblico che ha fiducia in te. Non capisco chi metta in testa alle persone idee del genere