Puoi evitare di aprire account social e successivamente pubblicare le tue opinioni o contenuti che ti riguardano. Puoi evitare di interagire o partecipare alle discussioni, poiché se non ti vedono non pensano bene o male di te. Niente rischio, niente opportunità.
Tuttavia, anche se non vuoi, ti basta un semplice like sulla foto della tua squadra del cuore o sul post di un politico che apprezzi per creare, in chi lo vede, una potente e vincolante opinione su di te. Attraverso questa piccola interazione sarai amato o disprezzato in base ai convincimenti e alla cultura di chi ti guarda.
La comunicazione online ha l’enorme vantaggio di ottenere un vasto pubblico con poco sforzo, ma questo privilegio comporta anche l’assunzione del rischio di essere etichettato, quindi di creare un inevitabile Brand di te stesso. Perché un Brand vive nei ricordi e nelle percezioni di chi lo osserva. Il marketing non è pubblicità. Tutto è marketing, ciò che fai, le storie che racconti, il modo in cui vivi la tua vita.
Le percezioni che diffondi, interagendo online, incidono sulla fiducia di chi ti osserva e contribuiscono al tuo successo futuro.
Prima che la tecnologia ci rendesse esposti quasi a nessuno era mai venuto in mente che le persone potessero comportarsi come Brand, ovvero comunicare le differenze nell’offerta, le competenze, l’etica, i comportamenti o i valori personali. Questa pratica era appannaggio di leader politici, grandi imprenditori e comunicatori. Oggi siamo tutti esposti, chiunque può fare una ricerca su di noi e trarre delle conclusioni, probabilmente errate, ma che creano una percezione su cui basare una decisione.
Se è vero, come afferma Philip Kotler, che “le percezioni sono più importanti della realtà, perché influenzano il comportamento di acquisto”, è altrettanto vero che se comunichi senza tentare di gestire le percezioni di chi ti osserva puoi incorrere in fraintendimenti in grado di danneggiare il tuo lavoro e la tua reputazione.
Punta su ciò che è “scarso”
Più un elemento è raro o introvabile più è apprezzato e prezioso. Ciò che è scarso è il rispetto, mantenere la parola data, essere trasparenti e corretti. Scarseggiano la vera preparazione, l’originalità, la dedizione e la puntualità.
Ciò che non scarseggia è la capacità di adattarsi, trovare scuse, incolpare gli altri, la superficialità o evitare le responsabilità. Se vuoi essere apprezzato e cercato devi puntare su quello che è raro trovare sul mercato.
Anche se oggi non tutti acquistano e assumono online il personale, è un mondo completamente diverso rispetto a dieci anni fa, quando il problema non si poneva. Ora recruiter e acquirenti si basano molto sulle impressioni che ricevono online rispetto a capacità, etica e umanità della persona che stanno osservando. Tra dieci anni vedremo questa pratica usata nella maggioranza dei casi. Conviene che tu scelga, fin da ora, una comunicazione che evidenzi la tua personalità, i tuoi valori e le competenze di cui disponi, prima di essere frainteso e prima che il mercato ti obblighi a correre ai ripari.
Caro Riccardo, quando leggo i tuoi post, come i tuoi libri, mi sento sempre al sicuro, come se tornassi a casa. Sento una similitudine concreta tra noi nel modo di intendere la comunicazione e la narrazione di sé. È davvero bello il tuo modo di coniugare grandissima competenza e conoscenza alla naturalezza di un dialogo amichevole. Quello che fai e come lo fai rende il nostro lavoro meraviglioso. Ti ringrazio per essere una presenza reale.
Sottoscrivo tutto quello che ha scritto Barbara Zippo. Ha riassunto precisamente e molto bene il mio pensiero riguardo Riccardo. Grazie e buona giornata.
Maria Domenica
Grazie Maria Domenica, gentilissima pure tu!
Grazie Barbara, sono i commenti come questo che mi spronano a continuare!
Right, Riccardo!
Grandissime verità! Condivido subito. Bravo come sempre Riccardo