Da circa una settimana sto utilizzando Talkwalker, un software di monitoraggio e ascolto di quello che viene scritto sul web. Utilissimo per monitorare quello che viene scritto sui principali social network, sia per quello che viene detto su quotidiani, blog e forum.
L’importanza di questi software è nota, controllare le conversazioni che ci riguardano, che riguardano le aziende che seguiamo o gli argomenti su cui dobbiamo rimanere informati è diventato un elemento imprescindibile di ogni strategia di web marketing o di comunicazione online. Le aziende e le persone devono rimanere in ascolto di tutto quello che viene detto in rete, perché da quell’ascolto si potrà intervenire per gestire le crisi e contenere sul nascere problemi che potrebbero danneggiarci nella reputazione e farci perdere clienti.
Ho sempre avuto a che fare con software gratuiti e low cost che non mi hanno mai soddisfatto, se volessi controllare la keyword “skande” è molto semplice. Si può fare anche manualmente con Google Alert e facendo ricerche sui social un quadro abbastanza fedele della situazione. La cosa si complica se la parola chiave diventa una nota marca a livello mondiale, un personaggio pubblico oppure un’argomento di tendenza nel qual caso la mole di informazioni diventerebbe tale da non poterne venirne a capo.
Cosa fa un sistema di monitoraggio?
Traccia le conversazioni più importanti sui social media in tempo reale. Segue le citazioni su social network come Twitter e Facebook, Pinterest, YouTube, Google+, su blog, forum e siti di notizie.
Ma soprattutto filtra le conversazioni che vi interessano maggiormente, ordinandole secondo il sentiment, reach, posizione geografica, lingua, argomento, influenza, rilevanza, periodo di tempo, tipologia di media. Raggruppa risultati simili per individuare facilmente gli argomenti più rilevanti.
In questo modo in un unica schermata avrete un quadro esatto della situazione in tempo quasi reale, per poter intervenire nelle discussioni che vi riguardano in modo da controllare cosa viene detto e far percepire voi e la vostra azienda come attenta alle problematiche a chi pone delle domande e critiche. Magari anche per ringraziare chi parla bene di voi, non dimentichiamocelo.
Quali sono i risultati?
Dopo meno di una settimana di utilizzo non posso definirmi un guru della materia, l’utilizzo è abbastanza immediato ma richiede un po’ di rifiniture ai settaggi di ricerca per togliere tutti i risultati estranei. Ad esempio se cercate la parola “Ferrara”, per avere tutte le conversazioni che vengono fatte riguardo alla città, presto vi accorgerete di avere risultati riguardo famosi giornalisti e sportivi che hanno lo stesso cognome. Con gli operatori booleani potrete rimuovere il grosso dei risultati non utili, anche se qualcuno sfuggirà inevitabilmente.
Più semplice se l’azienda o la persona ha un nome non comune. in quel caso avrete risultati limpidi come l’acqua di uno ruscello di montagna.
Conclusioni
Mai più senza. Chiunque voglia offrire un buon servizio nel mondo del social media marketing non può fare a meno di uno strumento come Talkwalker, se è vero, come dicono quelli di Cluetrain che “nelle conversazioni prosperano i mercati”, è proprio dalle conversazioni e da come interveniamo in esse, a fare la differenza tra le aziende che non le considerano e quelle che approfittandone trovano nuove opportunità.
Prossimamente pubblicherò casi studio e risultati di monitoraggi, per farvi rendere conto delle opportunità che offrono i “big data”.
Sembra interessate. Ma non si capisce il costo. Ho dovuto cercare su Google “Talkwalker pricing” per riuscire ad arrivare ai costi e sono solo al settimo risultato di ricerca. A mio avviso questa è una ragione sufficiente per bocciarli. E anche se così non fosse, i costi sono proibitivi per quanto mi riguarda, visto che si parte da un minimo 480 euro per mese. A mio avviso avresti dovuto discutere di costi di software, considerando che è una delle prime cose che le persone tendono a guardare. In definitiva Talkwalker può essere una buona soluzione, ma per aziende, non altrettanto per il libero professionista che ha invece alternative più economiche.
I costi sono proibitivi se non si hanno aziende a cui fare la consulenza. Il prezzo è in linea con i concorrenti a mio avviso, parlo di software che offrano le stesse potenzialità di monitoraggio.
Per quello che riguarda la pessima indicizzazione prova a proporti per migliorarla ;)
Potrei. Ma ho come l’impressione che il loro scopo sia rendere più difficile accedere al listino, non pubblicizzarlo.
Ciao, sono di talkwalker! Ringraziando per l’articolo volevo dire che il listino si trova sulla home del sito sotto il tab “risorse”, certo che non cerchiamo di nasconderlo! Che non ci trovi ancora con google sarà perché il sito iltaliano c’è da molto poco, comunque se vuoi fare una prova scrivici (tim chiocciola talkwalker.com)
Grazie Riccardo, un altro articolo che ha catturato la mia attenzione.
Come fuffologi siete proprio interessanti :))
Ma non fa sentiment analysis giusto?
Ciao Mark,
scusa se vedo questo post solo ora, sono Tim di Talkwalker: sentiment analysis è una delle metrics comprese nel tool. Se vuoi più informazioni mi trovi su tim AT talkwalker.com!