Viviamo per le emozioni, nella nostra vita sono le uniche cose che contano, proprio come sostiene lo studioso Daniel Kahneman, uno psicologo israeliano, vincitore di un premio Nobel nel 2002 per aver dimostrato che per persone non sono agenti razionali come gli economisti avevano pensato fossero. Nel suo famoso libro “Thinking, Fast e Slow“, del 2011, dimostra come la mente umana incorpora due sistemi: uno intuitivo “sistema primario“, che prende automaticamente molte decisioni calcolate. E un “sistema secondario” pigro, che razionalizza le idee e talvolta le annulla facendoci prendere strade emotive e “diversamente ponderate”. È il bello dell’essere umano e che ci distingue, per ora, dalle macchine.
Le pubblicità che fanno appello alle emozioni, dal punto di vista neurologico, rimangono nella memoria a lungo termine, quella che conta e che crea ricordi. Inoltre creano un collegamento con una futuro comportamento. È noto come una decisone d’acquisto venga presa dal nostro cervello razionale e cosciente, ma il messaggio dalla parte emozionale del cervello è particolarmente importante.
Ho due esempi splendidi che sfruttano queste leve: il primo è stato fatto da Google e ci racconta di un padre che invia alla figlia tutti i momenti importanti della sua nascita e i primi anni di vita. Il video, bello, emotivo e stimolante è una vetrina per molti prodotti Google, da Gmail a YouTube.
Il secondo è una campagna di sensibilizzazione per vincere la barriera delle apparenze, che vede una persona mascherata da gigantesco orso ricevere gli abbracci da tutti, per poi rivelare che dietro alla maschera c’è una persona in difficoltà che non avrebbe mai ricevuto lo stesso trattamento.
In definitiva, se leghiamo il nostro prodotto ad una forte componente emotiva riusciremo ad innescare i meccanismi di irrazionalità e i ricordi utili poi a farci prevalere rispetto alla concorrenza. Ma attenzione, l’intervento del cervello razionale ha molta importanza e non servirà emozionare creando un ricordo positivo se poi avremo un prodotto poco efficace e non appetibile.
Buon prodotto e buone emozioni, la ricetta perfetta per farci scegliere!