Il Digital Marketing è fondato sul tempo. Non sono i soldi impegnati nell’ADV, i follower o la quantità dei “mi piace” a decretare il successo o meno di un’attività promozionale. Quello che le aziende non comprendono è che non esiste una formula magica per ottenere vendite e lead. Se così fosse, l’avrei pubblicata da tempo. Le aziende con cui parlo e alle quali ho fatto formazione non sono rimaste impressionate dai soldi che è necessario investire in ADV, ma dall’enorme quantità di tempo che occorre dedicare ai processi di ascolto, autoformazione, creazione dei contenuti, relazioni con il pubblico digitale e gestione di ogni singolo canale.
Chi mi segue sul blog e nelle lezioni che faccio conosce bene il mio metodo. Una sorta di Inbound Marketing (80%) che si avvale anche dell’ormai necessaria promozione a pagamento (20%). Non è nulla di rivoluzionario e vedo che molti stimati colleghi lo fanno con profitto. Questa tecnica si è modificata negli anni. All’inizio era esclusivamente blog centrica, mentre ora tende e valorizzare ogni singolo canale. Ne ho parlato qualche tempo fa in questo post e ci tornerò sopra in un prossimo articolo, perché si tratta di una questione centrale nella strategia da adottare in questo momento storico.
Le aziende e i professionisti hanno ancora la visione di un mondo in cui è sufficiente comunicare (bene) sui media a larga diffusione per ottenere clienti. Il mondo si sta evolvendo e, di conseguenza, la clientela. Nel mondo attuale, in cui chiunque può confrontare un prodotto avvalendosi della connessione mobile del proprio smartphone, le cose vanno decisamente in modo diverso. I clienti evoluti del 2016 sono diventati immuni alle promozioni sempre uguali e anonime, e prediligono le aziende che sappiano fornire valore e garantire la costante presenza di qualità al loro target di riferimento, proprio nei principali luoghi di accesso del target stesso. Per fare questo, non è più necessario stanziare le proprie risorse economiche esclusivamente in questi luoghi, ma si deve inevitabilmente investire tanto tempo per ottenere risultati. Tempo che può essere delegato ad apposite figure solo se si tratta di aziende di medie/grandi dimensioni. Se l’azienda è unipersonale o di pochissime unità, bisogna essere bravi ad organizzare il lavoro in modo tale che parte della giornata lavorativa possa essere dedicata a questa attività.
Il tempo è ricerca, creazione di idee e contenuti e cura delle relazioni. Serve tempo per evolvere e adattarsi a questi strumenti le cui logiche, spesso, sfuggono ai pubblicitari e ai sociologi. Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha detto che
“Internet è la prima cosa che l’umanità abbia costruito che l’umanità stessa non comprende. Il più grande esperimento di anarchia che sia mai stato fatto”.
In questa anarchia, in cui tutti dicono la loro e si informano e prendono decisioni autonome, i risultati si ottengono con la presenza e con l’autorevolezza che rende convincenti.
Per fare questo serve tempo, tanto tempo!