In un video ti giochi molto delle percezioni che vorresti dare a chi ne fruisce. Mentre un testo è più semplice da gestire e da controllare, nel contenuto video interviene il linguaggio non verbale. Le espressioni facciali, come ti muovi, il tono di voce e l’immagine che dai compongono un messaggio che va oltre il contenuto che vuoi trasmettere.
Il video è un complesso mix di tecnica, contenuto e personalità. Ogni singolo elemento compone il messaggio finale. Se sei efficace nell’aspetto più difficile, che è la tua presenza scenica e nell’esposizione del contenuto, ma non hai il controllo della luce, dell’audio o della post produzione risulti inefficace e vieni visto come un ottimo comunicatore che non ha il controllo della strumentazione, quindi impreparato.
Al contrario, se hai il pieno controllo della strumentazione, della luce e dell’audio, ma non sai esprimerti in modo efficace ti ascolteranno in pochi.
Nel creare un video devi partire dal contenuto.
Cosa vuoi comunicare di bello? Hai una buona idea? Se non sei un oratore nato mettila sulla carta, scrivi ogni singola virgola che dirai. Quando rileggendola ti accorgi che funziona, non ci sono inutili divagazioni o tentennamenti, puoi passare al secondo step.
La ripresa di un filmato sembra semplice, ma non lo è. Oggi, attraverso smartphone e videocamere consumer, possiamo ottenere una qualità che solo 10 anni fa era una prerogativa dei soli professionisti della televisione. Oggi realizziamo filmati 4K (una risoluzione quasi cinematografica) con il device che abbiamo in tasca. Ricorda che la migliore videocamera è quella presente nel retro dello smartphone. Pochi comprendono che la differenza tra un video di qualità e uno pessimo non dipende dall’attrezzatura, ma dalla luce e dal taglio della ripresa. Se vuoi apparire bello e convincente devi illuminare sia te che lo sfondo. A chi inizia, consiglio di riprendersi all’esterno, in un momento di non eccessiva luminosità con le prime luci del mattino o alla sera, in modo che la luce naturale illumini, senza esagerare, sia il soggetto che lo sfondo. Nel caso di riprese in interni, occorre acquistare un cavalletto per reggere la videocamera e un set di lampade con cui illuminare uniformemente soggetto e sfondo in modo distinto, per evitare imbarazzanti e poco estetiche ombre sul muro.
Dopo aver creato l’ambiente di ripresa tocca all’audio. Per ottenere una bella voce, serve un decente microfono vicino alla fonte del suono: la bocca. Esistono microfoni dignitosi che costano poche decine di euro e che puoi collegare al tuo smartphone.
Anche in questo caso, registrare in esterno è di aiuto. Se non ci sono molti rumori e non c’è vento sarà privo del riverbero tipico degli interni.
Controllare e gestire tutte queste problematiche tecniche e di performance artistica da soli non è semplicissimo, ma fattibile con una serie di esperimenti preparatori.
Quando sei pronto a registrare, suddividi le riprese in brevi spezzoni da montare successivamente con un software di editing video. In questo modo, puoi aumentare l’impatto aggiungendo effetti sonori, spezzoni di altri filmati e tagliando tutte le parti in cui fai brevi pause. Questo conferisce al video il ritmo giusto per non annoiare chi lo vedrà.
Problemi psicologici dati dalla visione di se stessi in video
In alcuni casi l’accensione della videocamera spegne il cervello. L’emozione e la paura di apparire in video possono condizionare l’esposizione dei contenuti. Per quello ho detto di scrivere per filo e per segno quello che si intende dire nel filmato, in modo da impararlo e recitarlo nel caso.
Preparati, perché se non hai mai fatto un video prima d’ora rimarrai molto deluso dal risultato finale. La tua voce è strana, stenti a riconoscerla. Hai problemi di pronuncia e alcune espressioni non ti piacciono. Sbatti gli occhi, muovi la bocca in modo strano, non scandisci bene alcune parole, fai smorfie che non avevi mai notato. Questo è quello che noti subito dopo aver fatto il tuo primo video. Tranquillo, è una cosa che è capitata a tutti e che va gestita.
Per prima cosa, sappi che tu vedi cose che nessun altro vede. Ovviamente sto scherzando, ma non troppo. Tu sei il peggiore critico di te stesso. Non accetti i tuoi “difetti”. Cose che altri neppure notano per te sono caratteristiche imbarazzanti che potrebbero indurti a mettere fine alla tua breve esperienza “cinematografica”.
La cosa bella è che i video e la gestione di tutti gli aspetti psicologici legati ad essi si normalizzano e si controllano dopo averne fatti alcuni. Rimani lucido e concentrato all’inizio e riuscirai a migliorarti costantemente, sia nella performance che nella tecnica.
Credo che progettare e realizzare da soli un buon contenuto video sia alla portata di tutti, ma che pochi riescano per lo smarrimento e l’imbarazzo dei primi difficili tentativi in questa attività. Per quello che mi riguarda, il video è stato più un problema psicologico che tecnico, ma con il tempo ho scoperto che basta rilassarsi e divertirsi nel realizzarlo. I risultati vengono da soli.