I social media, oltre che ad alimentare conversazioni e la creazione di un network, ci permettono di costruire un’identità visibile e pubblica. Tranne qualche rara eccezione tutti noi cerchiamo di mostrare il lato migliore, a volte esagerando. Attraverso i profili possiamo inserire esclusivamente foto in cui siamo venuti bene, successi, collaborazioni altisonanti per dare un’immagine vincente e comunque cerchiamo di lavare i panni sporchi in casa.
Nulla che non si faccia anche nella vita reale, sono molti i vanagloriosi che esibiscono solo successi.
Se fatto con moderazione è positivo, viviamo di immagine e di quello che trasmettiamo all’esterno, ma c’è chi esagera entrando nell’auto consacrazione.
Proprio come ci spiega Simon Pont’s rischiamo di entrare in una “realtà virtuale” di noi stessi attraverso la LIFE FACTION:

Un’esistenza personale che è “digitalmente migliorata”, una vera Realtà Aumentata applicata alla propria vita

Se facciamo autocritica è una cosa in cui ci siamo cascati tutti: esagerazione più, esagerazione meno abbiamo tutti i nostri scheletri nell’armadio, il pericolo di essere i “curatori della nostra presunzione” è sempre in agguato.
Un secondo pericolo è il DISTACCO DIGITALE:

L’impulso al “Document & Share” lo attiviamo ogni volta che viviamo un momento particolare

Dobbiamo documentare tutto quello che di bello ci accade, dal bere un cocktail al fotografarsi allo specchio per rendere pubblica la nuova acconciatura, tutto è utile per alimentare la nostra autobiografia digitale.
Il DIGITAL DORIAN-GRAYING:

L’immagine digitale digitale di noi. La versione preferita di noi stessi; narcisismo con licenza artistica; un espediente; iperbole positiva; il nostro personal spin-doctoring

Anche le traduzioni delle interfacce dei social non aiutano, quando qualcuno si accorge di avere 1000 “seguaci” pensa di essere il nuovo messia o qualcosa di simile.
Il SELF-BRUSHING è il peccato veniale quello che ci concediamo tutti:

L’atto di levigatura e lucidatura vostro IO online. L’aerografia della persona nel cercare di limare i difetti

E questa concediamocela; se così non fosse, per onestà, dovremo postare solo foto in cui siamo venuti male ed evidenziare gli insuccessi e i brutti momenti.
Come sempre è la dose che fa il veleno, cerchiamo di rimanere autentici e onesti, poi ogni tanto una botta di autostima ci vuole e fa bene a noi e a chi legge.