Se stai leggendo questo post, i casi sono tre. Il primo è che siamo amici, ci conosciamo bene, abbiamo mangiato insieme e ci siamo visti di persona. Il secondo caso è che tu apprezzi quello che scrivo e mi segui spesso sul Blog e sui social. È molto probabile però che tu appartenga al terzo caso e, come la maggioranza di chi mi legge, tu non sappia bene chi io sia, e abbia trovato nelle ricerche o in qualche news feed questo post. Pur non sapendo che lavoro faccio, trovi interessante (oppure no) quello che ho scritto in questo articolo.
Perché ho scritto questo post e tutti gli altri di questo blog? Non l’ho fatto per guadagnare con la pubblicità, per diventare famoso o per ottenere vendite di prodotti. L’ho fatto per uno scopo che ai più sembra inutile o troppo dispendioso in termini di energie, vale a dire per tentare di governare le percezioni che ha nei miei confronti il pubblico che mi concede temporaneamente la sua attenzione. Non tutti mi dedicano la stessa quantità di attenzione, alcuni leggono due righe di un Tweet, altri leggono i miei libri, ma in tutti i casi, la percezione che nasce deve risultare coerente con gli obiettivi che mi sono dato. Nel caso contrario avrei fallito la mia comunicazione.
Se prendiamo atto che il pubblico non è mai lo stesso e che è rara la continuità nella fruizione dei contenuti, dobbiamo pensare ad una strategia in cui, oltre alle informazioni, passino anche le percezioni che ci riguardano e che, nell’immaginario del lettore, creano l’idea che io sia la persona giusta per un determinato tipo di lavoro, formazione o consulenza. In pratica i contenuti creano una connessione tra le persone e la loro audience. Oggi la tecnologia sta cambiando in modo radicale il ritmo con cui le persone comunicano e consumano contenuti. In un mondo multitasking, pigro e distratto ti serve molto più di un semplice contenuto. Devi metterti nell’ordine delle idee che devi affrontare la narrazione continua del tuo Brand con onestà ed empatia, senza tralasciare di raccontare la tua personalità nei commenti e nelle relazioni che, inevitabilmente, ne scaturiranno. Solo così puoi creare connessione e fiducia.
“Gutta cavat lapidem” dicevano i latini. Quindi da oggi hai un compito: aiutare, informare e contemporaneamente rilasciare percezioni di te, della tua competenza e della tua personalità. Questo è il modo corretto di ottenere un pubblico che, oltre a leggerti, possa crearti occasioni lavorative.