La concorrenza ti aiuta, anche se tu la odi. Ti piacerebbe vivere senza concorrenza? In un mondo in cui tu sei l’unico ad avere determinate competenze o prodotti? Questo mondo non è possibile o, se lo fosse, significherebbe che sei arrivato troppo presto sul mercato e che questo non è pronto a ricevere i tuoi prodotti. Essere soli significa alimentare la diffidenza e i dubbi del mercato. I primi blogger hanno fatto la storia, ma non hanno avuto un mercato. È stato necessario aspettare che il termine blog venisse compreso insieme alle potenzialità di questo strumento. Una bancarella da sola non fa mercato e non attira gente, una piazza piena di bancarelle è il mercato e attira gente. La concorrenza aiuta a “formare il mercato”, perché rende possibile la diffusione della conoscenza e alimenta il bisogno percepito.
La sfida non è essere i primi a fare qualcosa, che è difficilissimo anche se ci sono bellissimi esempi che potrei citare, ma entrare in un mercato appena formato e in crescita per essere pronti alla sua massima realizzazione.
Oggi hai la possibilità di inserirti e crescere in molti settori, così come hai la possibilità di comprendere quali siano gli strumenti giusti per poterti promuovere in un’epoca in cui spariranno molti media che fino a qualche anno fa avevano il monopolio. Oggi hai un fronte nuovo in cui c’è moltissima concorrenza, ma con grandi spazi e opportunità se sai adattarti ai nuovi strumenti. Il web e le piattaforme social sono caratterizzate dalla presenza di connettori (hub); diventare un “hub” del tuo settore è fondamentale per la tua presenza online.
Connettiti con la concorrenza. Diventa una fonte informativa che ti unisce ai tuoi maggiori concorrenti. Cerca di dare voce a tutto il tuo settore e non solo ai tuoi servizi. Le persone si fideranno di te perché sei un collettore, un elemento da cui si possono ottenere tutte le informazioni, non solo una parte o finalizzate alla vendita di un solo tipo di prodotto.
Possiamo definirlo il “segreto” delle persone che hanno tanto seguito. Parlano da “hub”, si collegano alla loro concorrenza, sono gli anelli forti della catena. Devi passare dalla simmetria alla asimmetria per poter arrivare ad un pubblico utile. Diventa un “hub” e collegati agli altri “hub”. Sono i terminali (le persone poco connesse) ad essere deboli, non i collettori di informazioni.
L’architettura del web o dei social è dominata da pochissimi nodi altamente connessi che tengono insieme una moltitudine di nodi poco connessi. Questa particolare caratteristica la accomuna alla rete della società umana: “Disseminate in varie occupazioni, esiste un limitato numero di persone che possiede l’abilità davvero straordinaria di stringere una quantità eccezionale di amicizie e conoscenze. Sono i connettori”, afferma Malcolm Gladwell nel libro “Il punto critico”.
Diventare un “hub” è complesso. Bisogna cambiare stile e aprirsi a tutto il mercato. Significa sacrificare una parte del proprio ego o mettere a rischio una parte del proprio business. Tuttavia, questa è l’unica strada per la crescita nella rete che premia i nodi centrali nelle “reti ad invarianza di scala“. Chi è ricco (di collegamenti) diventa sempre più ricco e chi è povero rimane incastrato nel suo “mondo piccolo“.
Questa è una delle lezioni più dure da applicare, più che da apprendere, ma è questa che in rete fa l’enorme differenza. Ora puoi decidere di essere un “hub” o uno che non si espone, coltiva il suo piccolo orticello e rimane ai margini della rete.