Negli ultimi giorni ho parlato con diversi professionisti e con alcune aziende e non posso fare a meno di rilevare una situazione che solo tre anni fa sarebbe stata impensabile. Oggi abbiamo a che fare con l’urgenza di formare un mercato che è all’oscuro delle dinamiche che regolano il marketing digitale del 2015. Ne ho sentite di tutti i colori in queste settimane e potrei scrivere un blog solo con le richieste che mi vengono fatte e le convinzioni più strampalate che mi vengono raccontate.
Nella situazione attuale, chi deve promuovere il suo servizio/prodotto non ha molte strade alternative al digitale: quelli che fino a ieri si affidavano ai media tradizionali hanno compreso bene che il mondo è cambiato e che devono variare le strategie di comunicazione per incontrare nuovo pubblico e nuovi acquirenti. Da qui la convinzione di molti che sia o troppo difficile o troppo facile. Non scherzo, alcuni sono convinti che se aprissero un ecommerce i clienti arriverebbero da soli altri, invece, ritengono che il livello di complessità di queste tecnologie sia tale da renderne impossibile la gestione in autonomia all’interno dell’azienda.
Nell’ultimo anno ho acquisito la consapevolezza che le aziende devono tendere a interiorizzare tutta la comunicazione, o almeno una buona parte di essa, analogamente allla gestione degli asset in cui si interfacciano con il mondo esterno. Devono urgentemente formarsi e prendere in mano le redini della loro comunicazione e promozione, non per una questione di risorse economiche ma per motivi di giusto registro comunicativo e velocità di esecuzione, ormai fondamentali, nelle attività di real time marketing.
Il rischio che corrono le PMI riguardo ai fornitori esterni è che le agenzie, vista l’enorme concorrenza e i deboli budget impiegati dalle aziende medio piccole, prediligano i clienti più ricchi e deleghino le attività minori a personale meno efficace in grado di lavorare solo con metodi standard e pacchettizzati che sono la morte del digital marketing in cui ogni giorno bisogna inventare e creare nuove opportunità.
Gli intervistati in una recente ricerca di BrightLocal hanno dichiarato di aver visto nel 2014 la crescita degli investimenti nel comparto della promozione digitale e hanno riferito che il metodo più efficace di promozione è il passa parola, di gran lunga più efficace rispetto a tutti gli altri mezzi di promozione. Sono convinto che la tendenza per i prossimi anni sarà questa: le persone saranno sempre più al centro della promozione e diverranno loro stesse veicoli promozionali.
Comprendo benissimo lo smarrimento di fronte alle innumerevoli tecnologie digitali e comprendo ancora di più che conoscere la tecnologia non significa saper fare a comunicare bene. Avere a disposizione, in modo agevole, un’enorme quantità di mezzi espressivi e promozionali significa senz’altro dover operare delle scelte comunicative, ma nella consapevolezza di non potersi esimere dal comunicare cosa che fino a ieri era riservata a un’elite della popolazione. Ora abbiamo tutti l’obbligo di imparare a farlo in modo corretto, pena l’invisibilità.