Ogni volta che sono in ufficio leggo il blog di Seth Godin e rimango stupito dalla sua capacità innata di comunicare contenuti potentissimi in poche righe. Qualche giorno fa, ha scritto un post dal titolo: “L’alternativa a credere in se stessi“. Nel post racconta che, dire a qualcuno “credi in te stesso” è inutile. Nessuno dal momento in cui gli viene detta una frase del genere e ne prende coscienza, comincia davvero a pensare in modo diverso. La nostra personalità è anche il frutto delle esperienze passate, nelle quali abbiamo subito battute d’arresto e interruzioni dovute a noi stessi o a circostanze esterne. Non basta un libro o qualcuno che ci dica di credere in noi e nelle nostre potenzialità perché possiamo realmente farlo e dare quindi una svolta alla nostra vita.
Il buon Seth ci dice che, forse, un metodo efficace per convincere qualcuno a credere in se stesso dovrebbe passare attraverso la frase “lavora a quello in cui credi“.
Non fidarti, verifica. Non crederci ma lavoraci con dedizione. Passo dopo passo. Dal piccolo al grande, dal facile al difficile. Lavora a quello in cui credi
Oggi siamo circondati da motivatori, da coach, da libri che parlano di successo personale e leggiamo post di blog che ci dicono di essere leader di qualcosa o di qualcuno e come farlo. Non si ottengono effetti sulla nostra persona se non si lavora ad un progetto. È il progetto che plasma la nostra personalità non il contrario.