Nei feed che leggo quotidianamente ho il blog di Seth Godin, in cui ogni giorno trovo piccole pillole illuminanti che mi fanno ragionare e spesso generano nuove idee. Proprio come dicevo nel post di lunedì, “non è più sufficiente creare contenuti: l’azienda dovrà adottare una cultura e un clima creativi, con la capacità di adeguarsi al momento e alle tendenze che andranno colte all’istante”, perché agire in modo creativo differenzia chi non ha compreso la forza di una comunicazione diversa oppure non è in grado di farlo.
Seth dice che
siamo nati creativi, ma abbiamo perso questa facoltà per fare spazio alla paura. Il nemico della creatività è la paura. Agendo in modo creativo generiamo l’azione, e l’azione convince la paura per alleggerirsi
Di fatto la creatività alza l’asticella della nostra comunicazione, portandola in nuovi luoghi in cui ci distinguiamo. Avrete visto anche voi i post tutti uguali dei blogger novizi, oppure le noiose ADV e i video in cui il protagonista imita lo youtuber famoso. Basarsi su una comunicazione convenzionale e già utilizzata da altri ci rassicura e ci preserva dalle critiche, rendendoci meno efficaci. Osare con la creatività, gradualmente sconfigge la paura e aumenta il nostro livello di consapevolezza e di sicurezza.
Aggiungo due cose che mancano al post di Godin. La creatività si nutre di rilassamento. Scoprirete che per avere buone idee dovrete essere calmi e riposati. Se avrete i minuti contati e il caos vi circonda datevi ad altre attività, perché la creatività è una capacità cognitiva che si alimenta di quiete.
La creatività ha un terzo fattore che definirei “culturale”. I bambini sono il massimo della creatività, sbalordiscono con idee assurde e pensieri laterali straordinari. Nell’essere creativo il bambino non tiene conto di quello che è avvenuto prima e le sue idee sono estreme, poco applicabili. Per generare buone idee dovremo utilizzare quello che rimane del bambino che eravamo, unendolo alla cultura che abbiamo acquisito negli anni. Picasso diceva che i “grandi artisti rubano, quelli scarsi copiano”. Il senso di questa frase è che bisogna imparare i concetti e non replicare minuziosamente l’operato.
Concludo dicendo che quello di Seth Godin è un esempio creativo di come andrebbe fatto un blog. Spesso ha post di due righe, come quello che ho preso in esame, altre volte se ne trovano di più lunghi. Mi dicono spesso, “ho un sacco di idee, ma non ho tempo di scrivere”. Tutte scuse, non scriveresti comunque.
Blaise Pascal, in una missiva ha scritto, “mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve”.
Gli articoli di un blog sono fatti di idee, non di tempo.