Oggi ospito Samuele Onelia, autore di un ebook gratuito in cui ha intervistato 28 blogger italiani. Ci racconta in quali errori abbastanza comuni potreste incorrere nel affrontare la sfida. Il blog non è un’impresa semplice e richiede una condizione mentale abbastanza rara: crederci e insistere anche a fronte dei risultati che tardano ad arrivare. Buona lettura.
Un blog in media muore dopo 3 mesi, il tuo a che punto è?
Milioni di persone ogni giorno iniziano a postare sul web sperando in epici risultati.
Per la maggior parte di loro sarà una colossale perdita di tempo.
Non ci sono abbastanza occhi per leggere tutti i contenuti che ogni minuto inondano la rete. Eppure alcuni arrivano a guadagnare migliaia di euro con la loro piattaforma.
Ho intervistato decine di blogger e web marketer che riescono a monetizzare il loro sito e hanno tutti una qualità fondamentale: ottengono risultati.
Certo se il tuo traffico continua a salire, le persone ti commentano e si iscrivono alla tua lista, significa che ti stai consumando l’anima per qualcosa. Quando vedi risultati, sei motivato a continuare e a raddoppiare gli sforzi.
Molti invece si affannano in mille direzioni, ma non si concentrano sulle poche azioni essenziali.Cercare di imparare dai blogger di successo non è sempre facile, perchè molti consigli utili per chi ha già un’audience sono inutili per un principiante.
Cerco di semplificarti la vita.
Se stai compiendo uno di questi 11 errori: stai perdendo tempo.
1. Non ti sei differenziato
Il blog serve per creare un brand (personale o aziendale). Se vuoi essere notato devi distinguerti.
Se vuoi parlare web marketing non puoi copiare il Tagliablog. Davide Pozzi ha aperto questa piattaforma nel 2002, quando penso alla SEO in Italia, vedo un tizio che taglia l’erba del giardino.
E come me lo fanno, praticamente tutti.
Devi trovare il tuo approccio personale. Skande è riuscito a emergere nella nicchia del web marketing e per farlo si è differenziato in modo chiaro dal Tagliablog.
Trova la tua unicità.
Non sto parlando di prendere qualche nicchia improbabile che interessa solo a te quando hai bevuto troppo Tavernello. Gli interessi e i problemi delle persone sono quelli, non te ne devi inventare di nuovi, devi solo trovare un tuo modo per affrontarli.
2. Scrivi troppi post
Non interessa a nessuno se scrivi 8.000 post al mese o soltanto due. Quello che conta è quante persone li leggeranno.
Secondo quale logica, pubblicare tanti post significa più lettori???
Le persone che navigano per il web non aspettano di leggere i tuoi contenuti. Hanno già i loro punti di riferimento, i loro blogger di fiducia.
L’unico modo sicuro per raccogliere un’audience in meno di 10 anni è ottenere l’appoggio di chi un pubblico già ce l’ha.
Sì, sto parlando di networking e di guest post. Invece di scrivere decine di post inizia a creare relazioni con i blogger che una piattaforma attiva già ce l’hanno.
Trova un modo per mettere il tuo contenuto in un blog che qualcuno legge, invece che pubblicarli su una piattaforma deserta.
3. Pubblichi i post migliori sul tuo blog
È un’estensione della #2.
All’inizio i tuoi post migliori devono finire nei blog di altri. Ti sembra triste? Asciugati le lacrime e inizia a coltivare una visione d’insieme.
Vuoi che i tuoi contenuti siano letti, o preferisci ricevere commenti solo da tua madre?
E ricorda, non basta scrivere guest post di terza categoria, giusto per avere un link in più. Se vuoi attirare l’attenzione dei lettori: metti il tuo contenuto migliore dove tanti lo possano vedere e apprezzare.
4. Non promuovi abbastanza il tuo contenuto
“The content is king” è una mezza bufala.
Che i tuoi post siano eccellenti non è punto a tuo favore.
I tuoi contenuti DEVONO essere eccellenti.
Sul web la qualità è per 10% COSA scrivi, e per il 90% CHI (e quanti) leggono i tuoi post, ascoltano i tuoi podcast o vedono i tuoi video.
Perché ad alcuni blogger vengono offerti contratti editoriali? Perché scrivono meglio degli altri? No, perché un sacco di persone seguono la loro piattaforma.
Quando pubblichi un post lo devi promuovere.
Condividere il tuo post sui tuoi mille profili social in cui ti seguono 1000 persone in tutto, non è promozione. Se lo ricondividi più volte, non è promozione. Forse diventa spam.
E allora cosa fai? Scrivi un altro post? NO.
La promozione la può fare solo chi ha già un’audience.
Nessuno degli influencer della tua nicchia ti conosce? È decisamente arrivato il momento di lavorarci. Contattali, complimentati, trova il modo di renderti utile. Soprattutto aiutali.
A quel punto inviagli il tuo ultimo post, chiedi il loro parere, e con buona probabilità se lo trovano utile, lo condivideranno con il loro pubblico.
5. Lavorare di social media marketing
A meno che tu non sia già al livello di Rudy Bandiera, non credo che i social network ti daranno risultati utili.
Sfruttare in maniera strategica Facebook, Twitter & Co. richiede l’uso di strumenti specifici. Chi fa sul serio investe dei soldi nell’uso di queste piattaforme. E prima ancora di investire, ha acquisito una notevole competenza nell’uso dei social network.
Destinare tempo e attenzioni a capire come sfruttare Google Plus, quando sei agli inizi è una perdita di tempo. In futuro ti sarà utile, ma in questa fase puoi ottenere risultati migliori concentrandoti su poche azioni utili.
6. Puntare tutto sulla SEO
La SEO: questa miracolosa arma magica che ti permette di svuotare Google e di portare tutto il mondo sul tuo neonato sito.
Dimenticala.
La SEO on-page e off-page è utile? Sì.
C’è qualcuno che la sa usare e ne ottiene ottimi risultati? Ovvio, siamo su un blog di web marketing, figurati se Skande non la cura.
Puoi ottenere i suoi risultati con il tuo blog di due mesi? Non scherzare, dai.
Ti preoccupi del design
Vorresti una grafica stratosferica, ma non sei un web designer per cui passi ore a cercare di trovare un tema gratuito all’altezza.
Poi ti rendi conto che i temi gratuiti non bastano e allora vai su Theme Forrest. Altre ore a cercare la giusta soluzione di design.
Senza contare la tentazione di arruolare un esperto che ti faccia il lavoro.
All’inizio non ti serve il più bel design del mondo.
Dedica un tempo limitato a creare il design del tuo sito, poi inizia a dare la caccia ai tuoi lettori, sono loro la tua necessità primaria.
8. Non vendi nulla
Questo è critico perché in Italia pochi hanno capito il potenziale del blogging. Si limitano a postare cercando di attirare traffico.
Parlando con Stefano Mini di Mindcheats, mi spiegava: “Il momento ideale per lanciare il tuo primo prodotto/servizio a pagamento è: ieri”.
Non importa che sia un fallimento, non importa che nessuno acquisti ciò che vendi.
Mettere qualcosa in vendita fa avanzare il tuo blog.
- Hai un feedback chiaro dalle persone.
- Mostri che sei un esperto. Magari non il migliore, ma sei abbastanza sicuro di te, da offrire una soluzione a un problema.
- Fai capire che fai sul serio. E questa serietà è utile per fidelizzare il tuo pubblico.
Certo, mettere in vendita qualcosa fidelizza. Se le persone vedono che offri loro qualcosa, significa che hai un progetto concreto, che stai lavorando per creare qualcosa di più del solito blog 3-articoli-e-stop.
Mettiti l’obiettivo di vendere qualche prodotto/servizio entro il primo anno di vita del tuo blog.
9. Rispondere alle domande sui forum
Frequentare i forum e rispondere alle domande poste dagli altri visitatori è utile, ma poco.
Quanti visitatori dalla tua risposta passeranno a leggere il tuo sito?
Quanta credibilità assumerai scrivendo risposte di 10 righe?
Poca.
Il forum ha una struttura paritaria. Se non l’hai fondato tu sei uno che gironzola su quelle pagine, come tutti gli altri.
10. Commentare ovunque
Francesco Gavello mi ha spiegato che nel 2007 ha lanciato il suo portale e l’ha sviluppato commentando in maniera frequente sui blog che all’epoca avevano già un seguito.
Questa dei commenti è una strategia utile, ma è difficile che oggi (2014) ti dia risultati sostanziosi.
Sei uno fra i tanti che commenta e in genere chi lo fa vuole una risposta dall’autore dell’articolo, non da te.
Se vuoi percorrere questa strada scegli un solo blog. Trova il modo con i tuoi commenti di creare un botta e risposta con l’autore dell’articolo.
Chi guarda i commenti deve accorgersi che il blogger si è preso la briga di darti risposta più volte, anche in maniera approfondita.
Questo ti distingue dalla media e ti rende meritevole di attenzione.
Come dici? “Troppo lavoro e risultato incerto”.
Sono d’accordo.
11. Aspettare che il tuo blog esploda
I blog non esplodono, crescono in maniera progressiva. Avere mille visite al giorno non succede dalla sera alla mattina.
Non esiste un Momento X. Google non si accorgerà all’improvviso di te e non posizionerà dei puntatori laser sulla testa di chi si rifiuta di leggere i tuoi post.
Se cresce è ok. Se non cresce è un segnale, significa: datti una mossa e cambia tattica.
Cosa puoi fare per iniziare ad avere traffico e iscritti?
Ovviamente puoi pagare Facebook o Google per avere più visitatori, è una strategia efficace, ma costosa. Non hai abbastanza budget?
Ecco le tre strategie gratuite veramente efficaci per sviluppare da zero la tua audience.
Scopri chi sono gli influencer della tua nicchia e trova il modo per:
- pubblicare guespost sui loro siti;
- intervistarli sul tuo blog o sul tuo podcast (e ti consiglio il podcast visto che il mio cresce molto più velocemente del sito, spesso nello stesso giorno ho il triplo delle persone che ascoltano una delle mie interviste rispetto a chi legge un post);
- chiedere il loro aiuto,scrivi una mail personale agli influencer della tua nicchia e segnalagli il tuo nuovo contenuto. Molti non ti risponderanno, ma altri lo faranno e l’aiuto che riceverai con una semplice mail potrebbe essere impagabile.
A che punto è il tuo blog?
Se stai creando un blog, ma non ottieni i risultati sperati, scrivi nei commenti quali sono gli ostacoli che incontri.
Io o Riccardo risponderemo cercando di suggerirti la soluzione migliore.
Ah, e se sei curioso di vedere come 28 italiani sono arrivati a guadagnare con il loro blog puoi scaricarti il mio nuovo ebook gratuito con le loro interviste.