La parola “contenuto” è ampiamente usata e abusata a sproposito da chi parla di web marketing. Chi investe su contenuti per il web, spesso, non lo fa in modo strategico e pensando agli obiettivi, riempiendo i blog personali e corporate delle cose più varie, scritte con stili diversi e argomenti casuali.
Proprio come ha teorizzato ieri Jonathan Rose su business2community.com sono tre gli scopi per iniziare una attività di content marketing:

  1. Costruire fiducia e autorità 
    Questo è lo scopo principale in cui si fa intuire di essere un leader del settore, un professionista (o azienda) capace e competente. Particolarmente utile in ambito B2B in cui la mancanza di fiducia uccide la conversione e le richieste di contatto.
  2. Attrarre nuovi prospect (potenziali clienti)
    Il contenuto deve essere abbastanza convincente da essere condiviso e generare conversazioni a riguardo. Nella discussione nasce l’interesse, la visibilità personale e aziendale; che va affiancata con un’opportuno monitoraggio per alimentare questa conversazione e inserirsi nelle situazioni più interessanti in cui possono esserci potenziali clienti. Sappiamo tutti che per mantenere un business sano è necessario un flusso costante di nuovi prospect da contattare.
  3. Indirizzare i possibili clienti
    I lettori sono una fonte costante di segnali, i loro bisogni emergono spesso e possono essere utili a ideare nuovi servizi o prodotti. Oppure possono essere indirizzati verso una soluzione, ricordiamoci che la persuasione non parte dal prodotto, bensì da un problema, indicando una soluzione acquisirete un cliente.

È quindi chiaro che questi tre elementi devono essere ben chiari prima di produrre o affidare a terzi la cura dei contenuti. Riempire una scatola (blog) con contenuti inutili equivale a perdere tempo ed energie. Tenete ben presente che le strategie con il content marketing sono operazioni a medio termine in cui i risultati non si vedranno nel giro di poche settimane.