L’Italia è più per singoli battitori che gruppi di lavoro coesi su un progetto, lo sapevamo e ne prendiamo atto. Nelle nuove tecnologie un singolo può avere la capacità di concretizzare un’idea brillante e Gabriele Cirulli, 19enne della provincia di Gorizia, è uno degli esempi più emblematici. Si è appena diplomato all’istituto tecnico della sua città e non ci pensa proprio ad iscriversi all’università, non ha nemmeno mai fatto un curriculum e la sua casella di posta elettronica è intasata di mail con proposte di lavoro.
Il genio delle persone si misura più nei fatti che nei titoli accademici, i risultati contano più di qualsiasi altra cosa e di fatti ce ne sono molti e in un periodo molto ristretto di tempo: 9 milioni di visitatori unici che hanno giocato oltre 100 milioni di partite. Questo è l'”incasso” di “2048”, il puzzle-game matematico diventato nelle ultime due settimane il rompicapo più cliccato della rete tanto da farne parlare anche il New York Times.
La viralità della comunicazione sull’esistenza del gioco, misurata con TalkWalker è un’esplosione di articoli su quotidiani e blog, moltissimi ne hanno parlato in tutto il mondo.
Gabriele non ha fatto questo gioco per guadagnarci, infatti dichiara: “Ho sviluppato il gioco basandomi su altri giochi simili, non mi sembra giusto guadagnarci. Anzi, è open source: così chi vuole lo può migliorare”.
Quando parlo di contenuto e di valore mi riferisco proprio a questo, il ragazzo di Gorizia ha trovato il modo perfetto di far sapere al mondo cosa sa fare, trovare un buon lavoro per lui ora è un gioco da ragazzi.