Da qualche tempo c’è una discussione in atto sull’utilizzo dello strumento di Twitter chiamato “Preferiti“. I creatori hanno pensato a questo strumento come un raccoglitore dei tweet che vogliamo conservare a memoria futura e per tenere traccia di argomenti su cui approfondire ecc.
Per inserire un tweet nei preferiti basta cliccare sotto al post la stellina con la scritta “preferito“, automaticamente lo ritroverete facilmente nella sidebar a sinistra del vostro account, se utilizzate Twitter con un il browser del PC, oppure nella tab “Account” della app per smartphone. Fino a qua tutto chiaro e banale.
A cosa servono i preferiti?
La risposta a questa fondamentale domanda è: “a nulla!”.
Mi chiedo: quanti di voi abbiano mai messo dei tweet nei preferiti per poi rileggerli e conservarli? Frequento tanti colleghi che usano Twitter in maniera professionale e non c’è nessuno che lo faccia.
Siamo di fronte ad uno dei tanti strumenti che i social inseriscono e che non hanno molto senso.
Le potenzialità dello strumento preferiti
Lo strumento passerebbe inosservato nei meandri della piattaforma se non avesse una potenzialità: quando qualcuno lo utilizza emette una notifica di aggiunta a tutti quelli che sono coinvolti nella conversazione e sopratutto a chi l’ha postata.
Nella tab connetti/notifiche che teniamo costantemente monitorata per leggere le interazioni che ci riguardano apparirà una scritta “@nome ha aggiunto ai preferiti il tuo Tweet”, con tutte le varianti nel caso fossi stato menzionato.
A questo punto, viste le potenzialità, a me e a moltissimi altri è venuto in mente di utilizzare questo strumento come notifica veloce di apprezzamento, gratitudine e per segnalare all’utente che abbiamo letto il suo tweet. Una sorta di tasto “mi piace” anche se non significa sempre che quello che l’altro ha scritto ci piaccia.
Faccio un esempio, se durante una discussione dopo qualche scambio di Tweet si arriva ad un punto morto perché ognuno è impegnato nelle proprie posizioni, concludo la discussione con la stellina. Sta a significare: “ho capito, non arriviamo a nulla finiamola qua”. Oppure per notificare immediatamente a qualcuno che hai letto e magari ti prendi il tempo di rispondere successivamente. Sono molti i modi per utilizzarlo e vanno in base al tipo di conversazione in atto. E’ un segnale per dire: “ok, ho letto!”
La discussione
Il nostro guru e maestro di Twitter Iddio, ha fatto un post qualche giorno fa su Leonardo.it in cui dice il contrario di quello che sostengo.
Su Twitter, da un anno e mezzo circa, è avvenuta una strana modifica nelle abitudini degli utenti, una modifica che io definirei facebookizzazione, e che a un anno e mezzo di distanza, se possibile, è solo peggiorata.
Gli utenti di Twitter hanno cominciato a retwittare di meno, e hanno preso la malsana abitudine di stellinare i tweet, probabilmente perché arrivando da Facebook, e ragionando ancora da Facebook, si vede il retweet e si pensa che sia l’equivalente del Condividi, e si vede la stellina e si pensa che sia l’equivalente del Mi Piace
Se per questa unica volta non sono d’accordo con Iddio, sarò definito un blasfemo?
Perfettamente d’accordo con te… Il post di lddio mi è sembrato un po’ troppo la lamentela acida di chi si aspetta sempre mille RT a qualunque suo tweet
Iddio HA MILLE RT amico :D
Si, lo so che è una celebrità :-) Quello che intendevo, e che non mi è piaciuto per niente del suo post, è che non dava un suggerimento, diceva che stellinare è maleducato… Adesso non so se voleva essere ironico ma ha solo dato l’impressione della maestrina con la penna rossa.
Il tuo post l’ho trovato molto più equilibrato e pieno di buonsenso… Se un post mi piace e penso che possa piacere ad altri lo RT, se voglio dirti che ho apprezzato qualcosa che hai scritto ma magari non penso che possa interessare ai miei followers (tipo mi hai risposto ad un mio tweet) ti stellino. Ti stellino a volte anche per RT ad un’ora che possa avere più visibilità. Però non posso pensare che se ti stellino allora ti offendi: è un comportamento stupido!
Guarda, io sono d’accordissimo con te, tanto che mesi fa ho scritto un tweet in cui annunciavo proprio di usare i preferiti come strumento di apprezzamento.
Parliamoci chiaro: i preferiti dei MIEI tweet sono libero di usarli come voglio. Non c’è un regolamento che lo vieta e sinceramente sono stanco di sentire i vari guru che ti dicono come devi usarli e come no.
Non sto sbagliando la comunicazione, non sto facendo un uso errato del mezzo, non sto danneggiando la mia e l’altrui immagine.
In più aggiungo che quando sono al cellulare li uso invece per come sono stati pensati: per ripescare poi da pc i tweet e leggermeli con calma.
Ora ti stellino il tweet :)
Personalmente anche io utilizzo la stellina come sorta di like, ma solo all’interno di una conversazione. Insomma, un modo di dire: ho visto il tuo tweet, non ti rispondo subito ma ho letto e mi è piaciuto ciò che mi hai scritto.
È un uso sbagliato? Sicuramente sì, soprattutto se si esce dall’ambito della conversazione per arrivare a un uso generico. La stellina è pensata per “fermare il flusso” dei Tweet, in qualche modo, e per togliere dallo streaming un contenuto che altrimenti sarebbe difficile ritrovare.
Che poi i preferiti si sostituiscano in qualche modo alla ricondivisione, come dice Iddio (che però è onnisciente, per cui ha sempre ragione), non lo so. Anche su Facebook non ricondivido tutto ciò che mi piace…
Uso la stellina in tre modi.
1. Qualcuno ha postato qualcosa interessante, ma sono da mobile/di fretta. Stellino per ritrovare poi il tweet e leggere con calma.
2. Uso la stellina perché ci sono alcuni tweets che ogni tanto mi piace rileggere. La stellina è un reminder.
3. (Più raro) Stiamo discutendo, ho letto la tua opinione e sono perfettamente d’accordo con te e non posso aggiungere altro. Beccati la mia stellina.