Ogni giorno si combatte sul web per ottenere attenzione.
Molti di quelli che fanno marketing online non si rendono conto che le loro attività sono destinate ad esseri umani e non a computer o entità non ben definite. Gli esseri umani hanno virtù e debolezze in egual misura; facendo leva su queste caratteristiche potrete ottenere l’interesse di chi si imbatte distrattamente nella vostra comunicazione.
Non esiste una regola e una tecnica unica e sempre funzionante, chi fa questo mestiere sa che quello che ha funzionato oggi domani potrebbe non essere ugualmente efficace.
Le leve maggiori da me individuate sono tre, possono anche essere mescolate per ottenere un maggiore effetto.
Parlare alla singola persona
Create post e comunicazioni che si rivolgono al cliente ipotetico, individuandolo e focalizzando i bisogni di una determinata fascia di utenti: se leggendo il post l’utente si riconoscerà, sarà ben disposto verso la vostra comunicazione. Non è un caso che aziende come Amazon vivano di remarketing, ovvero il riproporre continuamente determinati prodotti di cui l’utente si era interessato in precedenza.
Se riuscirete ad incanalare il desiderio psicologico profondo di essere riconosciuto e considerato, l’utente sarà vostro.
Umorismo e suggestioni
La gente è meglio disposta quando è rilassata e le endorfine, gli ormoni della felicità, stanno circolando. Utilizzando una comunicazione empatica e divertente creerete nel cervello di chi la fruisce un collegamento diretto e positivo che farà propendere a compiere un’azione come: cliccare, acquistare, abbonarsi o semplicemente ricondividere.
L’umorismo crea fiducia ed empatia, è una dote che i calcolatori non hanno e forse non avranno mai. Leggendo un messaggio simpatico e divertente l’utente avrà la garanzia che dietro ad esso c’è un altro essere umano e la fiducia crescerà.
Sulla suggestione e il contenuto emozionale dettato da timore, rabbia, ansia, felicità e tenerezza si è già scritto di tutto, imbrigliarlo è relativamente semplice ma non sempre corretto: un gattino, bambino o un vigile del fuoco che salva una cucciolata di teneri cagnolini funzioneranno sempre. E’ un tipo di comunicazione che fa fatta con eleganza, in base al target, il rischio concreto è che possono essere visti come una forzatura e se ripetuti influire negativamente sulla vostra comunicazione.
L’identità sociale
La distinzione tra “noi” e “loro” è presentata in sociologia come la distinzione tra in-group e out-group. Se coltiveremo il sentimento in chi ci legge di far parte di un gruppo, elite o comunità, l’individuo si sentirà parte di una cerchia esclusiva e sarà maggiormente disposto nei confronti della nostra comunicazione. Questo tipo di coinvolgimento difficilmente nasce all’improvviso e deve essere coltivato anche in base a quello che sarà l’oggetto della nostra promozione.
Quando le persone si sentiranno di far parte ad un gruppo inizieranno a comportarsi in modo da rafforzare la loro appartenenza creando iniziative spontanee a supporto della vostra comunicazione. Molti possono pensare che solo grandi marche come Apple o Mercedes possano permettersi questo tipo di comunicazione, in verità l’ho sperimentata anche con piccole aziende sconosciute e blog con poche centinaia di visite. (ovviamente tutto in proporzione)
Per concludere
Queste macro categorie andrebbero approfondite, essendo molto più complesse e articolate, nella sintesi che ho esposto il mio obiettivo era farvi percepire che dietro la comunicazione commerciale o personale deve sempre trasparire l’umanità. Vedo troppi colleghi scrivere in maniera robotizzata e sintetica, rilassatevi e siate persone prima che brand.
Ottimo spunto di riflessione! Bell’articolo! Grazie Riccardo! :)
articolo incoraggiante da tutti i punti di vista. io non ho mai particolarmente amato i tecnicismi nel rapporto cliente/fornitore e sapere che si possa finalmente interloquire in termini di sentimenti o emotività tra le parti è certamente rassicurante. umanità!
grazie