Illuminante è l’ultimo studio Nielsen riguardo l’adozione dei dispositivi Mobile negli USA, gli utenti che si collegano ai social network attraverso i dispositivi mobile hanno raggiunto il 47% del totale (lo studio prende in esame le connessioni durante i programmi TV, è comunque indicativo dell’aumento dell’utilizzo di questi device).
La rapida crescita di questo fenomeno ha colto impreparate le aziende oltreoceano (figuriamoci in Italia). Secondo una ricerca di Hibu SOLO IL 6% delle PMI USA e inglesi dispone di un sito adatto ai dispositivi mobile a fronte di vendite online che negli Stati Uniti hanno raggiunto la favolosa cifra di oltre 2200 miliardi di dollari e nel Regno Unito 480 miliardi di sterline.
Per ora le vendite online, sempre negli USA, rappresentano il 7,5% dei profitti nelle piccole e medie aziende; lo studio conclude con l’ipotesi di una prossima esplosione di vendite attraverso il web per le aziende che avranno colto l’opportunità mobile, con percentuali di crescita da miracolo economico.
Nel grafico sotto, la percentuale dell’utilizzo di dispositivi mobile durante la visione di programmi TV:
La percentuale USA e UK dei siti che si sono adeguati alle tecnologie mobile:
Le conclusioni le potete trarre anche voi. Siamo di fronte ad una trasformazione epocale per il business e le aziende navigano nel buio più completo, pensando che il sito fatto nel 2004 è stato una delusione e non porta a nulla. Oggi serve tecnica e strategia.
Chi legge questo blog conosce bene tutte le opportunità date dal marketing online: non basta fare un sito e abbandonarlo per dire che non è servito a nulla. E’ come se aprissimo un bellissimo negozio in centro e poi lo tenessimo chiuso e senza commesse.
Le PMI devono darsi una bella svegliata, la crisi esiste solo per le aziende che non sanno cogliere le opportunità e rinnovarsi costantemente e velocemente.
Sante parole, Riccardo, e situazione ben nota.
Per le PMI italiane credo che la crisi non aiuti, l’idea diffusa del fai-da-te fa il resto.
Questo discorso è già un po’ che si fa e chi si è adeguato in tempo è stato lungimirante. Ora come ora ogni minimo investimento è impossibile. Ci sono aziende strangolate dai debiti, dalle tasse, da merci/fatture non pagate, ecc…Farsi realizzare un sito mobile è l’ultimo dei pensieri. Aggiungo ancora una cosa…L’altro giorno sono arrivate le “Pagine Gialle”. Non so da voi ma, ma quelle distribuite a Cuneo sono diventate talmente sottili, che ci stanno nella feritoia della cassetta delle lettere. Anche questo è un segnale che per pubblicizzarsi si investe sempre di meno.
Il problema (che poi un problema non è) secondo me sta nel fatto che in molte PMI la vecchia generazione che ha le palle non vuole pensare a queste cose, e la nuova che invece le conosce bene non si sente di investire qualche migliaio di euro per riposizionarsi, quando gli stessi soldi si possono spedere in discoteca.
Da parte mia, sono contento di aiutare i nuovi piccoli imprenditori che hanno la fame e hanno capito certe cose, e che a breve si mangieranno molte PMI mal gestite, e per quanto mi dispiace vedere PMI una volta gloriose perdere pezzi… credo che faccia parte del circolo della vita.
Condivido l’opinione, ma la colpa non è tutta delle pmi secondo il mio punto di vista Riccardo.
Troppo spesso vedo progetti e preventivi per sviluppo attività web senza obiettivi chiari.
Le pmi non conoscono il valore di un sito web e il potenziale ROI.
La tendenza per i professionisti del web o delle aziende che svolgono servizi di web marketing sono pronte ad acquisire il cliente ma non a guidarlo verso la strada più redditizia. Le pmi si sveglieranno quando capiranno il valore di un sito web performante e le relative attività connesse al sito, allora, toccherà a al mercato e ai professionisti che lavorano nel web a svegliarsi.