LinkedIn è uno strumento di lavoro estremamente potente. In Italia non ha ancora il successo che riscuote nei paesi anglosassoni, ma vedo che sempre più persone e molte attività cominciano ad utilizzarlo dando ad esso il peso che merita anche nel nostro paese. Come ho scritto nel libro Net Branding, è strumento fondamentale nel crearsi una rilevanza nel mondo del lavoro e degli affari.
LinkedIn ha prodotto delle linee guida su come realizzare un profilo perfetto e funzionante attraverso 21 mosse:
- Il vostro nome dovrebbe contenere solo il vostro nome
Evitate di mettere numeri di telefono o email, oppure scrivere cose non attinenti - L’intestazione dovrebbe essere accattivante e contenere parole chiave e frasi che potrebbero posizionarsi nei risultati di ricerca di Google.
Oltre che dal motore di ricerca interno, il vostro profilo sarà trovato anche attraverso i motori di ricerca. L’intestazione è uno degli elementi in cui le parole chiave sono maggiormente determinanti. Questo non significa che dovrete scrivere una serie di parole scollegate e senza senso ma tenere conto di quali possano essere più significative anche in chiave SEO. - La foto dovrebbe essere fatta da un professionista
Se non volete andare da un fotografo, almeno cercate di rendervi professionali, con uno sguardo allegro (senza esagerare). Avevo già scritto a riguardo - E’ importante apparire come ben inseriti in un network, quindi assicuratevi di avere almeno 500 connessioni. Questo porta credibilità e autorevolezza sul web.
Per fortuna arrivati a 500 collegamenti il contatore pubblico si ferma. È importante dimostrare di non essere appena sbarcati sulla piattaforma, ma allo stesso tempo che siete ben inseriti socialmente. (Ovviamente chi volesse collegarsi con me è il benvenuto: http://www.linkedin.com/in/skande ) - Aggiungere tutte le informazioni di contatto pertinenti.
Se qualcuno vorrà contattarvi deve trovare il modo di poterlo fare. Inserite mail e numero di telefono per facilitarlo - Inserite i vostri siti e i maggiori profili sociali
Un buon modo per far capire che siete presenti online è dare la possibilità a chi è interessato ad approfondire la vostra conoscenza di atterrare nei siti di cui curate i contenuti che vi riguardano - Personalizzate il vostro URL.
Rendete semplice e facilmente memorizzabile l’indirizzo del vostro profilo in modo da poterlo scrivere facilmente sui biglietti da visita e sul web - Inserite contenuti e messaggi di stato quotidianamente in modo da trasmettere valore e competenza.
Va benissimo il vostro ultimo post sul blog, ma vanno bene anche i contenuti di esperti del vostro settore che reputate interessanti per chi vi segue - Nel riepilogo usate parole chiave e frasi con cui vorreste essere trovati online
- Scrivete in prima persona
- Parlate direttamente al vostro target di mercato in modo che possa riconoscere in voi un professionista preparato
- Aggiungete un video o una presentazione. Molti preferiscono guardare piuttosto che leggere
- Consigliate a chi legge il profilo di fare clic per riprodurre video in quanto non è un passaggio così ovvio come sembrerebbe
- Aggiungete le vostre esperienze e competenze in modo che gli utenti possano avallarle
- Utilizzate la sezione “Progetti” per evidenziare download o per mostrare i prodotti e i servizi che state promuovendo
- Aggiungete i vostri lavori attuali ma anche quelli del passato tenendo in considerazione, come sempre, le parole chiave
- Usate parole chiave durante la compilazione della sezione “Esperienze”
- Assicuratevi di avere almeno 6/8 raccomandazioni
- Se ne avete fatte, aggiungete esperienze di volontariato e di natura sociale
- Aggiungete i più significativi riconoscimenti e i premi ricevuti
- Iscrivetevi ai migliori gruppi del vostro settore
Il profilo da solo non basta, ho scritto un post che racconta come funziona LinkedIn per ottenere il massimo dei risultati: http://www.skande.com/come-funziona-linkedin-201611.html.
Flavius e Daniele mi hanno preceduto: penso che l’insieme dei punti citati sia condivisibile, ma da adattare alla nostra personale sensibilità ed esigenze.
Quando a nostra volta vediamo profili con più di 10.000 collegamenti e i fatidici 50 gruppi, che “seguono” centinaia di aziende, che cosa pensiamo?
Gliel’ho chiesto: mi hanno risposto con dei motivi validi, con riferimento al loro SPECIFICO CASO e modalità di impiego di LinkedIn!
Quindi, per sintetizzare: usiamo LinkedIn BENE, con discernimento, e in questo senso sono del tutto convinto che la QUALITA’ paghi sulla quantità; per questo motivo ho iniziato una revisione: sto facendo “pulizia” nella mia rete di collegamenti, e ho incominciato con il de-selezionare le persone che:
-sono immobili da anni, senza che vi sia mai stato alcun tipo di rapporto reciproco (non è sufficiente essere stati “x” anni fa compagni di liceo..)
-non apportano alcun valore aggiunto – verso gli altri collegamenti della mia rete – in quanto l’account è ridotto a un CV, spesso neppure aggiornato
-si sono collegati con me solo per accedere alla mia lista di collegamenti, ed in una catena di Sant’Antonio senza fine hanno potuto chiedere anche a loro il collegamento..
Vorrei che tutti i soggetti nella mia rete fossero PERSONE con cui ho avuto un rapporto, di persona o anche solo epistolare/multimediale.
Ho anche avviato un’azione PREVENTIVA, definendo una mia politica/strategia nell’accettare o chiedere collegamenti, la trovate QUI: http://albertoriva.tumblr.com/post/59195652292/linkedin-richieste-collegamento-primaparte
Che cosa ne pensate?
Infine (sono già stato lungo..) bella l’infografica: chi la vuole produrre su di un account italiano? Io non ne sono capace..
Articolo molto interessante con spunti che metterò in pratica subito per migliorare il mio profilo e la mia visibilità sul social….
Inerssante vedere come nelle realtà anglosassoni il word of mouth e il networking in ambito professionale siano determinanti e trasparenti. Mi sembra una notevole differenza rispetto alla realtà professionale del nostro Paese. Mi spiego meglio, un networking trasparente nei Paesi anglosassoni rafforza e accredita le competenze professionali e il proprio curriculum, non credo che allo stato di fatto e con gli attuali meccanismi di nomina e scelta della classe dirigente del nostro Paese, queste possano essere caratteristiche altrettanto determinanti nella nostra realtà e qui vedo il limite e il motivo per cui una piattaforma come quella di Linkedin, che benchè sia un utilissimo strumento di lavoro e networking professionale non raggiunge in Italia gli stessi livelli di diffusione e interazione degli altri Paesi.
Bene, ottimo, perfetto…
E dopo che si è ottenuto un “profilo impressionante!, che succede? :-)
Assolutamente d’accordo con Alberto e Flavius!
Concordo con i suggerimenti e aggiungo che un profilo accattivante dà sicuramente più opportunità ma non illudiamoci che presto ci farà trovare quello che cerchiamo. Purtroppo non basta solo un buon profilo. .ma aiuta
Buonasera, se qualcuno dovesse leggere i commenti, lascio il link, se possibile se non è un problema per il proprietario o proprietari di SKANDE, del mio articolo a proposito di LinkedIn:
https://iocheneso.wordpress.com/2019/11/17/linkedin-100/
Per chi ovviamente avesse il piacere, magari troverà molte cose simili oppure mancanti rispetto questo articolo.
Ripeto, se per caso dovesse essere un problema per i proprietario/i, chiedo scusa.