Solo un quinto degli utenti Twitter è attivo e per attivo intendo che si è collegato alla piattaforma di microblogging almeno una volta in un mese. Molti si sforzano di postare frasi simpatiche, argute e foto divertenti che quasi nessuno legge.
Uno studio pubblicato da Jon Bruner ha mostrato che il numero medio di seguaci di un account Twitter è solo di 61 follower. Questa bassissima media deve servire da sprone per quelli che pensano che averne 500 sia avere poco seguito. Con 500 follower entrate abbondantemente nei top 10% con il maggior seguito sulla piattaforma del uccellino blu. Per essere nell’elite dell’1% dovrete avere almeno 2.991 follower.
Questo significa che è relativamente semplice essere “qualcuno” su Twitter. Se i vostri follower sono reali e non bot acquistati, come se ne vedono tanti in giro, con pochi centinaia di seguaci potrete annoverarvi nella lista degli utenti più seguiti.
Il numero di seguaci non è un indicatore di qualità. Personalmente ho aperto il mio account cinque anni fa e dopo aver accumulato follower (oltre 30.000) posso tranquillamente dire che di questi solo 200/300, forse, mi segue realmente. Alcuni sono bot, altri hanno aperto e abbandonato l’account dopo non averci capito nulla, altri si collegano una volta al mese e la maggior parte fa come faccio io: segue una lista di quelli che ritiene interessanti.
Anzi ho potuto verificare come amici che hanno aperto l’account da pochi mesi riescono a fare gli stessi numeri, in fatto di interazioni e RT, che faccio io con soli 500 follower freschi e vitali.
In definitiva, è facile essere “qualcuno” su Twitter.
penso che vadano aggiunti due ulteriori elementi. Innanzitutto la differenza fra quanti ci seguono e quanti seguiamo. In più, questo saldo va anche rapportato alla quantità di tweets. se seguo 10mila persone e mi seguono in 11mila, ho solo mille followers netti. In più, se per avere questi mille followers netti ho scritto 20mila tweets, quello che scrivo è poco interessante visto che mi ci vogliono 20 tweet per ogni nuovo follower netto (20000:1000=20).
Preziosa riflessione, e concordo nettamente con il commento di BuzzInRome!