Oggi mi sento particolarmente boomer e nostalgico nel ricordare gli anni della mia giovinezza, quando si andava al cinema, ma non era come adesso: se ti perdevi un film come Blade Runner, ti scordavi di vederlo in alta definizione a casa. Al massimo, mesi dopo, potevi guardarlo su un lettore VHS con una risoluzione ridicola. La stessa cosa valeva per i libri: un libro ti dava benessere fisico e mentale, proprio come i vinili e i CD, che rappresentavano parte della tua storia. Dovevi scegliere quale comprare tra quello dei Led Zeppelin e dei Pink Floyd, perché non potevi permetterteli entrambi.
Qualche settimana fa ho letto di Fedez che, durante un’esibizione, non ha centrato una sola nota della sua canzone, facendo una figura imbarazzante. Il fonico si era dimenticato di attivare l’Auto-Tune, lo strumento che corregge l’intonazione vocale e che è molto in voga in alcuni generi musicali.
Nel mondo analogico era necessaria la competenza: dovevi saper suonare uno strumento, registrarlo correttamente e formare un gruppo con altre persone motivate. Scrivere una canzone richiedeva conoscenze armoniche, ritmiche e la capacità di creare testi con la giusta metrica.
Anche pubblicare un libro trent’anni fa era complicato: la stampa aveva costi elevati, e gli editori non lavoravano a cuor leggero. Ci pensavano due volte prima di far uscire, ad esempio, l’ennesimo libro sul neuromarketing. Era così anche per la fotografia e il cinema: ogni scatto aveva un costo reale, e ogni foto era il risultato di migliaia di tentativi pagati di tasca propria.
Oggi, invece, la tecnologia ci permette di prendere scorciatoie: chiunque può fare una bella foto, comporre una canzone, girare un video di elevata qualità o scrivere un libro con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. I contenuti sono prodotti velocemente e distribuiti su vasta scala attraverso piattaforme come Spotify, YouTube e Amazon. Vuoi spacciarti per scrittore, musicista, regista o esperto di marketing? In pochi giorni puoi farlo.
L’intelligenza artificiale è un’opportunità, ma rischia di privarci della conoscenza approfondita di un mestiere. In un futuro sempre più dipendente dalla tecnologia, tutto rischia di diventare omogeneo, sintetico, “perfetto” ma estremamente ordinario e noioso. Ora che possiamo avere tutta la musica del mondo in tasca per dieci euro al mese, la musica stessa ha perso il suo valore. E con così tante immagini a disposizione, smettiamo di soffermarci sul loro significato.
Nelle prime esibizioni dal vivo, i Beatles erano spesso scordati e fuori tempo, ma avevano una luce speciale: la genialità di fondere rock, blues, jazz e musica etnica, unita alla passione di Paul McCartney per Vivaldi. La loro cultura musicale straordinaria e la voglia di sperimentare li rendevano unici e irripetibili.
Il solo modo per battere l’AI è attraverso la nostra esperienza e la capacità di comprendere le persone. Voglio suonare scordato anch’io, ma senza perdere la mia umanità, la capacità critica e l’umiltà. Non diventerò mai famoso, ma saprò di aver cercato i miei limiti, non quelli della tecnologia.
“Ok, boomer”, dirà giustamente qualcuno…
Tutta la rete a volte è un po’ tediosa, come effetto collaterale della tecnologia digitale. Allora è meglio leggere libri a patto che non siano stati scritti da una IA che per quanto stia imparando a imitare stili e caratteristiche umane scrive in un modo ripetitivo, per definizione. Il mondo del turismo e del leisure ha inventato non a caso l’experience circa una diecina di anni fa per tentare la strada dell’unicità che abbiamo un po’ perso. Ma quando il marketing la rende standard e frutto di una procedura siamo di nuovo alla noia dell’avere ogni tipo di esperienza possibile, di ogni epoca, tutta a disposizione. Questo mi ricorda quando il capitano Picard di Star Trek si dedicava a delle interazioni simulate dal computer. La vita a bordo di un’astronave simile ha bisogno di qualche diversivo. Ma il bello era quando Jimmy, della serie originale, o lo stesso Picard avevano a che fare con alieni imprevedibili. Forse ancora ci sono spazi pe curiosità e scoperte a questo mondo, con il loro lato vintage e analogico, che dici Riccardo?
Caro Riccardo:
Voglio essere Boomer per sempre!
Da memorizzare quanto di magico hai scritto:
“ Il solo modo per battere l’AI è attraverso la nostra esperienza e la capacità di comprendere le persone.”
#avantitutta Massimo, e grazie di cuore per i tuoi preziosi post.